Con una lunga lettera alla città, arriva il ringraziamento del figlio della famiglia Mazzola.
La famiglia Mazzola si è miracolosamente salvata nella deflagrazione di via Apollo del 16 dicembre 2024.
L’esplosione nella villetta è costata la vita a una bambina di 12 anni, Carlotta Marinangeli, alla nonna di 73 Laura Di Petrillo e a una donna di 62, Ornella Clementini
Il ringraziamento arriva per quanti si sono adoperati per aiutare i Mazzola, che hanno perso ogni cosa in quella tragedia: la casa, i vestiti, i mobili. Ma sono salvi e questo è qualcosa di fondamentale.
La lettera ad Aprilia dei sopravvissuti all’esplosione
“Cara comunità di Aprilia,
è difficile trovare le parole giuste per esprimere la nostra profonda gratitudine per l’affetto e la generosità che ci avete dimostrato in queste settimane. In un momento così incerto e difficile per la nostra famiglia, la vostra vicinanza è stata un capo saldo a cui appigliarsi”.
“Non ci aspettavamo una tale dimostrazione di solidarietà. Vedere così tante persone unirsi per aiutarci a superare questo momento ci ha commosso profondamente. Ogni gesto, ogni parola di conforto, ogni donazione è stata un segno tangibile del vostro cuore grande e della forza della nostra comunità”.
“Sappiamo che il cammino che abbiamo davanti è ancora lungo e difficile, ma sapere di non essere soli ci dà forza. La vostra generosità ci aiuterà concretamente ad affrontare le spese e le difficoltà che questa situazione comporta, ma soprattutto ci ha scaldato il cuore e ci ha ricordato quanto sia importante il sostegno reciproco”.
“Grazie, dal più profondo del cuore, per averci teso la mano nel momento del bisogno. Grazie per averci mostrato il vero volto di Aprilia, una comunità unita e pronta ad aiutare chi è in difficoltà. Non dimenticheremo mai la vostra umanità e la vostra vicinanza”.
Segue una lunga lista di nomi.
La raccolta fondi
“La tragedia di via Apollo riguarda tutti noi”, scriveva la nuora la scorsa settimana. “Non ci sono parole di consolazione per la famiglia Raffa e la famiglia Clementini. Chi ha fede, preghi; altrimenti, resti in silenzio. Poteva accadere a ognuno di noi”.
La famiglia Mazzola era uscita di casa un’ora prima dell’esplosione. Per una strana coincidenza non si sono trovati sotto le macerie.
“Liliana e Gianni erano andati a far visita a una bambina appena nata: il pomeriggio prima avevano rimandato e, anche quel giorno, Gianni non aveva voglia di uscire, ma è stato convinto dalla moglie. La loro figlia Irene non stava studiando in quella cameretta che è stata spazzata via, perché si era recata all’Avis”.
“Strani percorsi della vita. Ornella già da qualche giorno non era lì, e Carlotta sarebbe andata a nuoto poco dopo. La tristezza che avvolge tutta la città è immensa”.
I signori Mazzola non hanno più la loro casa, ma sono vivi. Non hanno potuto recuperare nulla dalle macerie. La struttura distrutta è pericolante e sotto sequestro.
“Noi cittadini ci siamo attivati in tanti per aiutarli. Attualmente si trovano in un piccolissimo appartamento in centro, grazie alla bontà di una nota ristoratrice di Aprilia. In molti mi state chiedendo come poter contribuire. Alcuni beni, come asciugamani, pentole e bicchieri, sono già arrivati, ma per gestire meglio l’aiuto è più pratico organizzare una spesa unica”.
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