Si legge nella delibera che incarica un avvocato difensore del Comune di Ardea:
“Detti ricorsi hanno ad oggetto una contestata discriminazione nei confronti di un minore scolaro, gravemente disabile, afferente la fruizione effettiva di minori ore di assistenza specialistica”.
I ricorrenti chiedono che:
“il Giudice accerti e provveda a far cessare la condotta discriminatoria nei confronti di ciascun minore, con attribuzione dell’assistenza specialistica per 10 ore settimanali, così come previsto dal competente gruppo di lavoro operativo (GLO) nel piano educativo (PEI)”.
Discussioni sugli alunni disabili tra i politici di Ardea
Il dibattito sulla gestione del servizio OEPAC (Operatore Educativo per l’Autonomia e la Comunicazione) era già approdata un mese fa il Consiglio comunale di Ardea.
Dure critiche erano state mosse dal gruppo consiliare di opposizione Ardea Domani.
I consiglieri Luca Vita e Niko Martinelli accusano l’Amministrazione Cremonini di incompetenza e insensibilità di fronte ai tagli all’assistenza scolastica per alunni e alunne con disabilità.
Commentavano i consiglieri di Ardea Domani, Vita e Martinelli:
«È particolarmente grave quel che è successo in Consiglio comunale. Di fronte all’ennesimo taglio al servizio di assistenza scolastica, l’amministrazione comunale non solo si presenta in aula senza ravvedimenti e soluzioni, ma anziché chiedere scusa e trovare risposte ai bisogni di cittadine e cittadini, bolla il problema come semplice “polemica politica.
E poi si cimenta in uno scontro tutto interno a colpi di mozioni e risoluzioni”.
Bocciata anche la mozione della maggioranza
La mozione presentata dalla consigliera Antonella Cofano (appartenete al gruppo di Fratelli d’Italia) per il ripristino delle ore stabilite dai PEI è stata bocciata dalla maggioranza stessa di cui la stessa consigliera fa parte. Bocciata nonostante la mediazione che era stata offerta dai consiglieri di minoranza, con un emendamento che tentava di riconciliare le diverse posizioni espresse.
Secondo Ardea Domani, è stata approvata una risoluzione “inutile”, che non stabilisce principi né offre soluzioni. Una risoluzione che si limita a definire “polemiche pretestuose” le proteste delle famiglie dei bambini con disabilità. Bambini che con l’avvio del nuovo anno si son viste ridotte le ore di servizio.
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