Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio con 5 diverse sentenze ha respinto altrettanti ricorsi presentati da 5 aziende (TRC-Tele Radio Comunicazioni, SRL-Elpitel, SRL-Edittrice Reporter II, S.R.L. Cdf – Centro Diffusioni Fonografiche, Associazione Amici di Telepace) confermando una multa totale da 120.000 euro inflitta dal Comune di Rocca di Papa per inottemperanza a precedenti ordinanze di demolizione di tralicci e infrastrutture radio abusive.
Le sentenze portano la data del 7 gennaio scorso.
Rocca di Papa, tralicci abusivi vengono multati
Le multe si fondano su varie ordinanze di demolizione emesse dal Comune di Rocca di Papa nel 2019, che imponevano la rimozione di 5 strutture-tralicci non autorizzati in un’area sottoposta a numerosi vincoli paesaggistici e ambientali.
Tra queste opere figuravano per l’appunto tralicci alti 25 metri, dotati a loro volta di parabole e antenne, e altre infrastrutture in cemento e ferro necessarie a sostenere i tralicci stessi.
La zona interessata, situata tra Madonna del Tufo e via Ariccia, è riconosciuta per il suo alto valore storico e naturale.
Le emittenti coinvolte non hanno ottemperato alle disposizioni comunali, portando il Comune di Rocca di Papa a emettere nuove ordinanze nel 2023 che prevedevano sanzioni pecuniarie per ogni soggetto inadempiente.
I ricorsi cadono nel vuoto, per ora
Le aziende multate hanno presentato 5 ricorsi contro le sanzioni.
Le società hanno sostenuto a vario titolo, davanti al Tar del Lazio, di non essere responsabile della costruzione delle infrastrutture contestate, dichiarandosi mere utilizzatrici delle stesse e lamentando un’applicazione sproporzionata delle sanzioni.
Il Tribunale ha respinto tutte le argomentazioni avanzate, sottolineando che l’inottemperanza alle ordinanze di demolizione legittima l’applicazione delle sanzioni, indipendentemente dal ruolo del soggetto interessato.
La sentenza richiama precedenti giurisprudenziali, affermando che le sanzioni hanno una funzione deterrente e punitiva per il mancato rispetto degli obblighi imposti.
Monte Cavo e il rispetto delle regole edilizie
Il caso mette in evidenza un tema ricorrente nella gestione del territorio di Rocca di Papa: l’abusivismo edilizio nel campo delle stazioni ricetrasmittenti su Monte Cavo e zone limitrofe, un’area già soggetta a numerose controversie. Negli ultimi anni, il Comune di Rocca di Papa ha intensificato i controlli per garantire il rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici.
La presenza di tralicci e infrastrutture non autorizzate è stata più volte denunciata come fonte di degrado ambientale e potenziale rischio per la salute pubblica.
Le strutture contestate risalgono a decenni fa, ma la loro persistenza e l’assenza di titoli autorizzativi continuano a rappresentare un problema per le autorità locali.
Il Consiglio di Stato, con una sentenza del gennaio 2024, aveva già confermato la legittimità delle ordinanze di demolizione, dichiarando abusivi i manufatti in questione.
Senza tralicci, nessun segnale?
Le emittenti coinvolte, sostengono che gli impianti su Monte Cavo siano essenziali per garantire la copertura del segnale radiotelevisivo a Roma e nella provincia di Roma.
Tuttavia il Tribunale ha evidenziato che tali esigenze non possono prevalere sulle normative edilizie e ambientali.
La sentenza ha ribadito che il mancato rispetto delle regole da parte di soggetti privati non può essere giustificato dalla natura del servizio offerto.
Rocca di Papa, s’accende la speranza di liberare la vetta dai tralicci
La decisione del Tribunale rappresenta un importante precedente nella lotta contro l’abusivismo edilizio in aree protette.
Mentre le emittenti potrebbero valutare ulteriori azioni legali, il Comune di Rocca di Papa prosegue il suo impegno per la tutela del territorio e il rispetto delle normative vigenti.
La vicenda evidenzia la necessità di un equilibrio tra esigenze di sviluppo tecnologico e la salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale.
Le aziende hanno facoltà di presentare ricorso al Consiglio di Stato, secondo grado della Giustizia Amministrativa, contro tali sentenze.
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