Mentre la crisi idrica colpisce con crescente intensità i Castelli Romani, alimentando preoccupazioni tra i residenti e gli ambientalisti, ad Albano Laziale (ma non solo) si continua a costruire.
Proprio il Comune di Albano ha recentemente approvato la realizzazione di sette nuove ville bifamiliari nel comparto urbanistico denominato “Olivella”, non lontano dall’ex Ospedale San Giuseppe, attuale sede degli ambulatori della Asl Roma 6.
Un via libera comunale arrivato anche grazie al via libera anche da parte di Acea per l’allacciamento alla rete idrica e fognaria.
Albano, la nuova lottizzazione ‘green’ di ville bifamiliari
L’intervento edilizio, autorizzato sulla base di un permesso di costruire concesso alla società immobiliare proponente di Ariccia, prevede l’edificazione su un terreno catalogato in zona C6 del piano regolatore.
La direzione lavori e la progettazione sono state affidate all’architetto Edoardo Filippucci.
Il progetto include anche accorgimenti per il risparmio idrico e l’uso di energie rinnovabili.
Tuttavia resta il dubbio – che è e resta però solo tale – se tali misure siano sufficienti a bilanciare l’impatto di nuove costruzioni in un territorio già gravemente stressato dal punto di vista del consumo delle risorse idriche.
Lago Albano e Nemi, un dramma senza fine
I Castelli Romani soffrono da anni di una cronica scarsità di acqua, con i livelli dei bacini idrici locali, come il lago di Albano e quello di Nemi, in costante diminuzione: ormai l’acqua cala anche durante i periodi di pioggia intensa.
E l’urbanizzazione crescente, così sostengono da tempo gli esperti del settore, aggrava la situazione, con nuove costruzioni che aumentano la domanda di acqua potabile e servizi infrastrutturali.
Nonostante ciò i permessi per progetti edilizi continuano a essere concessi nei vari comuni dei Castelli Romani, sollevando critiche da parte di associazioni e comitati locali. Sono 10 i Comuni dei Castelli Romani a cui Acea fornisce acqua prelevata dal lago Albano.
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Ancora lottizzazioni, ma quale futuro per i Castelli Romani?
Mentre le nuove ville sono attese a breve, la comunità locale si interroga sul futuro del territorio.
La crescente urbanizzazione dei Castelli Romani rischia di compromettere non solo il paesaggio, ma anche la sostenibilità ambientale di una zona che, storicamente, ha rappresentato un polmone verde per l’hinterland della Capitale.
La crisi idrica è solo uno dei segnali di un equilibrio fragile che richiede interventi pianificatori più consapevoli e orientati alla sostenibilità.
Senza un deciso cambio di rotta nelle politiche locali, il rischio è che la continua espansione edilizia comprometta irreparabilmente le risorse naturali della zona.
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