Il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente, voluto dal Governo e che riunisce tutte le Agenzie regionali per la protezione ambientale (Arpa) ha elaborato i dati relativi all’anno 2024.
Intanto una buona notizia: nel corso dell’anno appena concluso nessuna stazione ha registrato superamenti dei limiti medi annui per benzene, biossido di zolfo o monossido di carbonio. Ma non c’è da cantare subito vittoria.
Molti sono infatti gli sforamenti ai limiti di inquinamento previsti per legge, che sono stati registrati in varie zone. Parliamo in particolare di alcune zone di Roma, della valle del Sacco e di Allumiere (monti della Tolfa).
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Certamente la rete delle stazioni di rilevamento degli inquinanti andrebbe ampliata per rappresentare bene l’intero territorio regionale.
Vediamo, secondo i vari elementi inquinanti, quali sono le zone che hanno fatto registrare situazioni maggiormente critiche.
Qualità dell’aria, le Polveri sottili
Per quanto riguarda le polveri sottili, nessuna stazione ha superato il valore limite per la media annua di PM2,5 e PM10. Quattro stazioni, però, tutte nella Zona della Valle del Sacco (nei comuni di Cassino, Ceccano, Colleferro e Frosinone), hanno superato per oltre 35 giorni nel corso dell’anno solare il limite giornaliero.
Nella Zona Appenninica il numero di superamenti più elevato si è registrato nella stazione di monitoraggio Civita Castellana Petrarca (n. 17 superamenti), nella Zona Litoranea il valore massimo è stato registrato a Gaeta Porto (n. 19 superamenti).
Infine, la centralina dell’Agglomerato di Roma ad aver registrato il numero più elevato di superamenti del limite di concentrazione media giornaliera è stata Tiburtina (n. 27 superamenti)
Il biossido di azoto, troppo a Roma
Per quanto riguarda il biossido di azoto, quasi nessuna stazione ha superato il limite di concentrazione oraria.
Le criticità relative al biossido di azoto, rilevate nel 2024, riguardano esclusivamente l’Agglomerato di Roma.
Infatti, la concentrazione media annuale ha superato il valore limite imposto dalla norma (40 µg/m³) presso la centralina Fermi (44 µg/m³).
Inoltre, una concentrazione media annua prossima al valore limite è stata registrata a Magna Grecia (40 µg/m³). Nella zona Valle del Sacco, il valore più elevato di concentrazione media annua di NO2 si è registrato a Cassino (31 µg/m3 ).
Nelle Zone Appenninica e Litoranea le concentrazioni medie annuali più elevate sono state rilevate presso la centralina di Viterbo (19 µg/m3 ) e di Latina Scalo (29 µg/m3 ).
L’ozono
Per quanto riguarda l’ozono, la soglia di allarme non è stata mai raggiunta in nessuna stazione, mentre tre stazioni (Allumiere, nella zona litoranea, Roma Preneste e Roma Villa Ada) hanno registrato superamenti della soglia di informazione.
Due stazioni (Allumiere e Roma Tenuta del Cavaliere) hanno superato per oltre 25 giorni nel corso dell’anno il valore obiettivo per la salute umana. La stazione di Allumiere ha superato anche il valore obiettivo per la vegetazione.
Il benzene
Nelle rilevazioni relative al benzene non si sono registrati valori superiori al valore limite di concentrazione media annua (5 µg/m3). Il valore maggiore registrato nel 2024 è di 1.8 µg/m3 a Frosinone Scalo, nella Zona Valle del Sacco.
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