I lavori per le due “serre a essiccamento solare” per le quali il ministero dell’Ambiente aveva stanziato 6,8 milioni ad Acqualatina non sono ancora iniziati, ma devono tassativamente terminare entro dicembre, pena la perdita dei fondi Pnrr.
L’Egato4 sta “valutando la concreta possibilità di presentare al Ministero dell’Ambiente una richiesta di rinuncia al finanziamento qualora non potesse essere concessa una proroga delle tempistiche originariamente previste”, ha scritto in una nota inviata ai sindaci.
“Rischio aumento delle tariffe”
“L’eventuale mancata realizzazione di questi impianti non avrà impatti positivi sulle tariffe del Servizio Idrico Integrato visto che l’obbligo nel nostro Ato 4 di trattare i fanghi di depurazione ai fini di una riduzione dei volumi da conferire in discarica discende direttamente dal vigente Piano dei Rifiuti della Regione”.
E ancora: “Se non venissero realizzati questi impianti di trattamento come programmato, gli interventi per la riduzione dei fanghi dovranno comunque essere inseriti nel prossimo futuro nei Piani degli Interventi, con la differenza sostanziale che saranno a totale carico delle tariffe del Servizio Idrico Integrato, fermo restando la possibilità di trovare nuove linee di finanziamento pubblico”.
I problemi dei due impianti
L’impianto previsto ad Aprilia ha una serie di difficoltà legate alla presenza di sottoservizi sul terreno di via del Campo individuato per realizzare l’opera ed è attualmente in fase di valutazione di impatto ambientale in Regione.
Minturno aspetta, invece, nuove verifiche della Soprintendenza sul sito individuato. “Da interlocuzioni con il Gestore Acqualatina, tale nuova prescrizione comporterà un ulteriore ritardo nell’acquisizione dell’autorizzazione per l’impianto di Minturno”, spiega l’Egato4. “La mancata realizzazione anche soltanto di una delle serre nei termini previsti nell’atto d’obbligo comporterebbe comunque la revoca complessiva dell’intero finanziamento”.
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