Il Consiglio di Stato ha infatti respinto definitivamente il ricorso presentato dai costruttori, confermando la legittimità delle decisioni prese dalle amministrazioni locali e nazionali.
Non si farà la nuova città dei Castelli Romani al confine con Roma
“Marino 2” era il nome tecnico di questo agglomerato urbano che avrebbe dovuto sorgere tra le località Divino Amore, Mazzamagna e Falcognana. Un’operazione immobiliare di vaste proporzioni, capace di modificare radicalmente il volto di un territorio già sotto pressione.
Ma i piani dei costruttori si sono scontrati con una serie di ostacoli, a partire dalle preoccupazioni ambientali e paesaggistiche fino alle perplessità sollevate dalle amministrazioni locali.
In ultimo le aspettative edilizie si sono scontrate con il vincolo dei Castelli Romani che tutela 1600 ettari di agro romano ricompreso tra i tre Comuni di Marino, Castel Gandolfo e Albano che ha fatto sfumare definitivamente il grande progetto immobiliare.
Una battaglia legale durata anni
Il primo ‘No’ del Tar del Lazio al progetto risale a inizio ottobre 2024. Gli ulteriori tre ‘no’, sempre del Tar del Lazio, sono stati emessi a inizio dicembre: queste ulteriori tre sentenze hanno respinto le richieste di altrettanti operatori edili.
Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha poi respinto, per la quinta volta, il ricorso presentato dai proponenti, confermando la legittimità delle misure di tutela paesaggistica adottate dal Ministero della Cultura. La quinta sentenza porta la data dello scorso 24 dicembre, vigilia di Natale.
Ma l’ultima in ordine di tempo è arrivata dal Consiglio di Stato, il massimo organo della giustizia amministrativa italiana, il 15 gennaio ed ha confermato la legittimità delle decisioni precedenti.
I motivi del sesto ‘No’ consecutivo
Le ragioni che hanno portato alla bocciatura del progetto sono molteplici. Tra questi, le preoccupazioni per l’impatto ambientale e paesaggistico di un’opera di tali dimensioni, la necessità di tutelare un territorio di grande valore storico e culturale e la mancata adeguatezza delle infrastrutture esistenti.
Inoltre i giudici hanno sottolineato come il progetto fosse in contrasto con le politiche di tutela del territorio e di contenimento del consumo di suolo perseguite dalle istituzioni con il vincolo dei Castelli Romani.
La decisione dei giudici rappresenta un duro colpo per i promotori del progetto, che avevano investito ingenti risorse in questa iniziativa. I costruttori dovranno ora fare i conti con le conseguenze di questa ennesima sconfitta giudiziaria.
L’ennesima bocciatura del progetto “Marino 2” è stata accolta con soddisfazione dalle associazioni ambientaliste e dai cittadini che si erano opposti all’opera.
Si tratta di una vittoria importante per la tutela del territorio e per la difesa della qualità della vita di un territorio già ampiamente urbanizzato ed antropizzato.
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