Una storica villa di Castel Gandolfo, affacciata sul lago Albano, è finita al centro di un contenzioso legale dopo l’intervento di modifica del suo ingresso carrabile e della recinzione.
Il Comune di Castel Gandolfo ha irrogato una sanzione pecuniaria di 2.000 euro per il cambio delle caratteristiche del cancello e del muro di recinzione. Secondo le autorità locali le opere non erano conformi alle normative di tutela paesaggistica.
Il proprietario della villa, ritenendo ingiusta la sanzione, ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio.
Le modifiche alla villa del 1900 vista lago
Il ricorso contro questa sanzione, presentato dal signor M. M., proprietario dell’immobile, è stato però respinto dal TAR del Lazio.
Il signor M. aveva sollevato la questione in seguito a un atto emesso dal Comune di Castel Gandolfo, contestando la legittimità del provvedimento che aveva sanzionato le modifiche realizzate nella proprietà.
La vicenda ruota attorno all’adeguamento di una struttura risalente ai primi del Novecento, sottoposta a vincolo paesaggistico.
Le opere in questione prevedevano la modifica dell’ingresso carrabile, che era stato originariamente progettato con due cancelli, trasformandolo in un unico accesso. Prevista, inoltre, anche la sostituzione di una recinzione metallica con un muro di pietra viva.
Tuttavia l’esecuzione dei lavori non ha seguito fedelmente quanto previsto inizialmente dal progetto.
In particolare il passo pedonale è stato cambiato. Inoltre l’altezza del muro di recinzione è stata innalzata oltre il limite stabilito, passando da 2,38 metri a 2,70 metri.
La batosta del Comune, confermata dal Tar del Lazio
L’intervento era stato oggetto di un controllo da parte della Polizia Municipale di Castel Gandolfo, che aveva rilevato le irregolarità già nel 2008.
Nonostante un parere favorevole della Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio nel 2016, che aveva ritenuto compatibile l’intervento con il vincolo paesaggistico, le modifiche non sono state sufficienti a evitare la sanzione.
Il Tribunale ha rigettato il ricorso, ribadendo che le opere realizzate, tra cui l’innalzamento del muro e la variazione dell’ingresso, hanno un impatto visivo significativo, precludendo la possibilità di classificare l’intervento come una semplice modifica di lieve entità.
Inoltre, le modifiche hanno coinvolto un immobile di valore storico e paesaggistico, tutelato dalla legislazione vigente in materia di beni culturali.
La difesa del signor M. aveva sostenuto che le opere fossero da considerarsi come interventi minori. Ma il Tribunale ha escluso questa possibilità, precisando che le modifiche fatte non rientrano tra quelle consentite senza una specifica autorizzazione.
La decisione ha portato anche alla condanna di M. al pagamento delle spese legali, ammontanti a 3.000 euro, a favore del Comune di Castel Gandolfo.
Il proprietario ha la facoltà di rivolgersi all’ultimo grado di giustizia amministrativa, ovvero il Consiglio di Stato, ma rischia anche di aumentare le spese che la vicenda gli sta provocando.
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