È stata quindi data esecuzione al mandato di arresto europeo emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Napoli – Ufficio Affari Internazionali nei confronti dell’evaso Antonio Delli Paoli, alias Pullastriello, condannato all’ergastolo e colpito da ordine di esecuzione per la carcerazione emesso con provvedimento di determinazione di pene concorrenti dalla Procura Generale di Napoli il 15 febbraio 2021.
L’evasione di fine anno
Nel corso delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e finalizzate alle ricerche di Delli Paoli, nonché alla individuazione dei soggetti che ne avrebbero favorito la latitanza, gli agenti della Squadra Mobile di Caserta e della Sezione Investigativa dello Sco di Napoli, hanno acquisito informazioni dalle Autorità di Polizia francesi circa la individuazione del Delli Paoli a Strasburgo, in Francia, dove l’uomo stava partecipando ad una manifestazione di protesta dinanzi al Parlamento Europeo.
Antonio Delli Paoli, detenuto dal 12 febbraio 1994 in quanto sottoposto alla pena definitiva dell’ergastolo per omicidio aggravato dal metodo mafioso, al termine del permesso premio concesso dal Magistrato di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, con decorrenza dal 26 dicembre 2024 e termine alle ore 18 del 30 dicembre 2024, non aveva fatto però ritorno presso la Casa Circondariale di Carinola (Caserta).
La storia di Pullastriello e l’omicidio di Ardea
«Pullastriello», com’era soprannominato all’epoca del suo arresto, è considerato uno storico affiliato al clan dei Casalesi.
Fu proprio lui il pomo della discordia che diede vita a una sanguinosa faida di camorra. Nel 1985 fu vittima di un agguato organizzato dai rivali della fazione Belforte di Marcianise (Caserta), ma riuscì a salvarsi, nonostante la fucilata al collo.
Quell’agguato fece scoppiare la guerra tra i Belforte, che erano cutoliani, e i Piccolo, vicini a Bardellino e, quindi, ai Casalesi. Uno vera e propria guerra di camorra che provocò numerosi morti.
Il 27 maggio 1993 Delli Paoli è stato condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise di Appello capitolina per l’omicidio di Salvatore Ruocchio, avvenuto il 27 giugno 1990 ad Ardea, sulla spiaggia di Tor San Lorenzo.
È detenuto dal 12 febbraio 1994, ma si è sempre professato innocente.
Secondo quanto riferiscono i suoi legali, ha ottenuto diversi permessi premio per motivi familiari dai quali è sempre tornato. Non l’ultima volta però.
Avrebbe dovuto essere in cella, nel carcere casertano di Carinola, alle ore 18 del 30 dicembre 2024. Una latitanza che è durata due settimane.
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