A Marino, una lunga vicenda legale si avvia ora verso una svolta definitiva.
Il Tar ha imposto un termine di sei mesi (180 giorni) per la demolizione della parte restante di una villa costruita abusivamente in via Spinabella, strada provinciale 75.
La sentenza arriva dopo anni di inadempienze amministrative da parte del Comune di Marino e della Regione Lazio, chiamati a intervenire in un contesto che ha visto il mancato rispetto di ordinanze urbanistiche.
Marino, le tappe dell’abuso edile sulla villa vista hotel Cabala
Nel 2015, il Comune di Marino aveva emesso un’ordinanza di demolizione per una villa edificata senza autorizzazioni.
Tuttavia, nonostante il provvedimento, l’immobile è rimasto intatto per anni.
Il proprietario di un immobile vicino ha presentato ricorso nel 2021, accusando le autorità locali e regionali di inerzia.
Secondo il ricorrente, il Comune di Marino e la Regione Lazio avrebbero ignorato il loro obbligo di ripristinare l’assetto urbanistico ed edilizio, violando così leggi nazionali e regionali.
Lo stesso residente ha ottenuto ragione dai giudici nel 2022. Il Tribunale ha imposto alla Regione Lazio di nominare un Commissario che si occupasse dell’abbattimento.
Comune di Marino e Regione Lazio fermi al palo
Il Comune di Marino, pur dichiarando di essere in procinto di acquisire l’area al patrimonio pubblico, non ha mai completato l’iter per l’abbattimento.
La Regione Lazio, da parte sua, ha nominato un commissario ad acta, incaricato di eseguire la demolizione in sostituzione del Comune.
Tuttavia il processo è stato rallentato da lungaggini e ostacoli burocratici, sollevando critiche sulla gestione del caso, ma soprattutto l’incarico di abbattere l’abuso sarebbe stato eseguito ma solo in parte.
L’ordine del Tribunale alla Regione Lazio
La Regione Lazio è stata ritenuta responsabile per non aver concluso tempestivamente la procedura sostitutiva, nonostante fosse stata sollecitata in tal senso.
Il Tribunale ha quindi ordinato alla Regione e al Commissario di completare tutte le procedure necessarie entro sei mesi. Questo provvedimento obbliga le istituzioni coinvolte a intervenire concretamente, pena ulteriori sanzioni.
Implicazioni Urbanistiche
La sentenza mette in evidenza le difficoltà nel garantire il rispetto delle normative urbanistiche, soprattutto in presenza di immobili abusivi.
Secondo il D.P.R. n. 380 del 2001, le opere realizzate senza permesso devono essere demolite o, in alternativa, possono essere dichiarate di interesse pubblico, qualora non contrastino con rilevanti interessi urbanistici o ambientali.
In questo caso, né il Comune di Marino né la Regione Lazio hanno dichiarato l’esistenza di interessi prevalenti per mantenere l’edificio, rendendo obbligatoria la demolizione.
Ora non resta che vedere se l’abbattimento avverrà effettivamente entro i sei mesi stabiliti, ponendo fine a una vicenda che si trascina da quasi un decennio.
In caso di inadempienza lo stesso Tribunale potrebbe intervenire con pesanti sanzioni nei confronti dell’ente inadempiente.
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