La decisione arriva dal Consiglio di Stato, secondo ed ultimo grado della Giustizia Amministrativa, che ha confermato la legittimità del diniego espresso dall’Amministrazione comunale di Albano Laziale e dagli Enti coinvolti, mettendo fine al progetto della I. B. C. S.r.l., società che installa tralicci per trasmettere programmi radio italiani e stranieri.
Niente antenne radio e traliccio nel bosco di Albano
La vicenda ha preso il via nel maggio 2021, quando la società proponente ha presentato domanda per l’installazione di un impianto in via dei Cappuccini, un’area immersa nel verde e tutelata dal Parco dei Castelli Romani. Dopo una serie di pareri e verifiche.
Il Comune ha espresso un chiaro rifiuto, motivato dalla contrarietà di diversi enti coinvolti, tra cui l’Ente Parco e il settore di vigilanza edilizia.
Gli ostacoli principali sono stati il mancato nulla osta dell’Ente Parco, che ha evidenziato l’impossibilità di realizzare opere in un’area soggetta a stringenti vincoli ambientali, e le riserve sollevate dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) riguardo a possibili interferenze con aspetti aeronautici.
A questi si sono aggiunte questioni procedurali con il Consorzio di Bonifica Litorale Nord, che non ha rilasciato il parere idraulico necessario.
I Tribunali: “Niente antenne e traliccio nel bosco di Albano”
Dopo il rigetto iniziale da parte del Comune di Albano, la società ha fatto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio, contestando la validità dei pareri negativi e sostenendo la formazione del silenzio-assenso.
Tuttavia, il Tar ha respinto le richieste, sottolineando che il dissenso espresso dall’Ente Parco era congruamente motivato e rientrava nei termini previsti dalla legge.
Non soddisfatta, l’azienda ha presentato appello al Consiglio di Stato, ribadendo la presunta irregolarità delle decisioni prese dal Comune di Albano e dagli altri enti. Anche questa volta, però, la giustizia amministrativa ha dato ragione all’amministrazione locale.
Il ruolo della tutela ambientale
Il Consiglio di Stato ha riconosciuto che il parere negativo dell’Ente Parco, espresso entro i tempi previsti, è stato determinante per bloccare il progetto.
Secondo i giudici, il silenzio-assenso non poteva formarsi in presenza di un dissenso motivato da interessi ambientali e paesaggistici di rilevanza primaria.
Inoltre, il Comune di Albano ha agito correttamente nel valorizzare i contributi di tutti gli enti coinvolti, mantenendo una linea coerente e rispettosa della legge
Un precedente per il territorio
Albano Laziale ha dimostrato che è possibile conciliare le esigenze di sviluppo tecnologico con la salvaguardia dell’ambiente, senza cedere alle pressioni delle grandi compagnie.
Con il rigetto dell’appello, il progetto del traliccio radio viene definitivamente archiviato.
La città, i suoi abitanti e il prezioso ecosistema del Parco possono tirare un sospiro di sollievo, sapendo che il bosco di Albano resterà intatto.
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