Con una decisione ufficiale della Giunta Regionale di dicembre scorso, la gestione del sito naturalistico passa al Parco dei Castelli Romani con sede principale a Rocca di Papa, piazza della Repubblica.
La scelta rappresenta un cambiamento significativo per l’amministrazione dell’area naturale marittima. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire una gestione più unitaria ed efficiente delle aree naturali protette della regione Lazio.
Il Parco dei Castelli sfila ad Anzio la Riserva di Tor Caldara
Il trasferimento della gestione è stato pianificato da tempo. La Riserva Naturale di Tor Caldara, istituita nel 1988, è sempre stata sotto la guida del Comune di Anzio.
Tuttavia una legge regionale 2022 (Giunta Zingaretti) ha stabilito che le aree protette di minore estensione, come Tor Caldara appunto, possono essere integrate nella gestione di enti più ampi per ottimizzare le risorse.
La Regione Lazio, in seguito a un recente tavolo tecnico, ha stabilito le modalità operative per il passaggio gestionale di Tor Caldara dal Parco dei Castelli.
La Regione Lazio ha approvato il trasferimento di beni mobili, immobili, rapporti giuridici e lavoratori (ossia guardiparco) al Parco dei Castelli Romani.
In sostanza, la sede locale della Riserva di Tor Caldara chiuderà entro 2 anni, ma probabilmente anche molto prima. Il mobilio, le suppellettili, i pc e le attrezzature tecniche di ogni genere verranno trasferite al Parco dei Castelli Romani.
8 guardiaparco da Anzio a Rocca di Papa
Con la chiusura della sede locale della Riserva, il personale operativo è stato riassegnato, come anzidetto.
Otto guardiaparco, precedentemente in servizio presso Tor Caldara, verranno trasferiti a Rocca di Papa, sede centrale del Parco dei Castelli Romani. Il trasferimento è stato concordato con i sindacati, che hanno dato il loro assenso.
Tutto ciò non solo modifica l’assetto gestionale, ma ridisegna anche l’organizzazione delle attività sul territorio.
Il subentro implica, inoltre, che il Parco dei Castelli Romani erediti i beni e le responsabilità del precedente ente gestore.
Tra questi, rientrano attrezzature, immobili e obblighi finanziari.
Per il Comune di Anzio, che ha gestito la Riserva fino al 2024, resta la necessità di concludere la rendicontazione delle spese effettuate negli ultimi anni.
Il Parco dei Castelli gestirà Tor Caldara, ma a distanza
La Regione Lazio ha previsto un piano finanziario per garantire la continuità della gestione. Una somma iniziale di circa 16.000 euro è stata stanziata per coprire i costi anticipati dal Comune di Anzio nel 2023 e 2024.
Tuttavia, il Parco dei Castelli Romani dovrà verificare la rendicontazione e procedere al rimborso solo dopo un’accurata analisi.
Parallelamente, si lavorerà per risolvere eventuali criticità tecniche e amministrative. Un periodo di 24 mesi è stato concordato per gestire le questioni ancora aperte, garantendo così un passaggio fluido e senza interruzioni.
Un futuro sotto una nuova guida
La decisione rappresenta un passo verso una gestione più centralizzata delle riserve naturali del Lazio, ma solleva anche interrogativi.
La comunità locale di Anzio perde un presidio importante, mentre la centralizzazione della gestione potrebbe allontanare il focus dalle specificità del territorio che passano, politicamente parlando, in mano ai Castelli Romani.
Il Parco dei Castelli Romani, che già gestisce vaste aree protette, avrà ora la responsabilità di preservare la biodiversità e valorizzare le peculiarità di Tor Caldara, garantendo che questa gemma naturale continui a essere un patrimonio per l’intera regione.
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