Lo scorso 30 gennaio il Consiglio Comunale ha discusso la richiesta dell’opposizione di revocare la concessione gratuita dell’intero edificio ex Spolverini alla Asl Roma 6, avvenuta con una delibera di giunta nel 2022.
“La questione non può essere archiviata, con la lettura da parte del sindaco di 10 pagine scopiazzate”, commenta in merito il consigliere Enrico Indiati eletto nel 2020 da una coalizione di liste civiche.
Secondo il consigliere di opposizione, la discussione va riportata in aula per permettere all’assise di votare sulla questione della revoca della delibera.
Un bene pubblico concesso gratuitamente
L’ex ospedale Spolverini, un imponente complesso di circa 12.500 metri quadrati, circondato da un parco di quattro ettari, è stato ceduto dal Comune di Ariccia senza alcun canone di locazione alla Asl Roma 6 nel novembre 2022.
La decisione, presa dalla Giunta Staccoli, ha rappresentato un cambio di rotta rispetto al passato: nel 2021, infatti, era stata concessa solo una parte dell’edificio, circa 800 metri quadrati, per la realizzazione della “Casa della Comunità”.
Nel 2022 questa Giunta ha esteso l’assegnazione all’intera struttura, senza prevedere alcun affitto da parte dell’ente sanitario.
Oggi, questa scelta, viene messa in discussione dall’opposizione, che chiede conto di quanto deciso e, soprattutto, il motivo per il quale i cittadini di Ariccia (di fatto i veri proprietari del bene) non abbiano ricevuto in cambio alcun vantaggio per la propria comunità.
L’ex Spolverini di Ariccia affidato gratuitamente alla Asl Roma 6
Continua Indiati:
“Al centro della polemica vi è il mancato guadagno per il Comune e per i cittadini e proprio nel corso del dibattito in Consiglio Comunale, ho sostenuto che i cittadini di Ariccia debbano ricevere un ritorno, se non economico per le casse comunali, perlomeno nella concessione di alcuni spazi: locali per le associazioni a scopo sociale, una porzione dell’immenso parco di cui la comunità potrebbe usufruire con le opportune limitazioni, oggi utilizzato esclusivamente come parcheggio.
Un altro esempio di ritorno tangibile alla cittadinanza, poteva essere il ripristino e la riapertura della vecchia scalinata che permetteva ai residenti della località Galloro di accedere a piedi alla struttura dello Spolverini senza dover passare per Ariccia.
In altri comuni dei Castelli Romani le amministrazioni hanno ottenuto delle entrate significative dalla concessione di immobili pubblici alla Asl.
Un caso esemplare è Albano Laziale, dove la Asl Roma 6 paga un affitto per l’uso di Palazzo Corsini, sede centrale della Asl stessa, uguale situazione a Genzano e Anzio.
Un nodo da sciogliere in Consiglio: ma serve una revoca corretta
“Anche Ariccia dovrebbe beneficiare di un canone di locazione per l’ex Spolverini, generando risorse utili per le casse pubbliche senza privare la comunità dei servizi sanitari erogati nella struttura che restano comunque una risorsa importante per il nostro paese, allo stesso tempo la possibilità di garantire spazi da adibire alla socializzazione della cittadinanza è una questione insindacabile a cui si dovrebbe chiedere alla Asl di provvedere.
La concessione gratuita, é una imposizione politica calata dall’alto che i cittadini pagano sulla loro libertà di usufruire di un bene che gli appartiene. Al contrario, un’eventuale revoca della delibera, potrebbe aprire la strada a una nuova gestione dell’immobile, vantaggiosa per la comunità”.
Conclude così il consigliere Enrico Indiati:
“Per ora, la questione resta aperta non ci arrenderemo alle NON RISPOSTE dell’amministrazione di maggioranza”.
Consiglio Comunale di Ariccia del 30/01/25 sull’ex Spolverini (Video)
Il dibattito si inserisce in una più ampia riflessione sulla gestione del patrimonio immobiliare pubblico.
La possibilità di garantire servizi essenziali alla cittadinanza senza compromettere le entrate comunali è una questione cruciale per il bilancio dell’ente locale.
La decisione del Consiglio comunale potrebbe rappresentare una svolta.
Se confermata la concessione gratuita, la Asl Roma 6 continuerebbe a usufruire dell’ex ospedale senza alcun onere economico. Al contrario, un’eventuale revoca potrebbe aprire la strada a una nuova gestione dell’immobile, con la possibilità di ottenere un ritorno economico per il Comune.
Per ora, la questione resta aperta, in attesa del deposito di un atto corretto di richiesta di revoca e, poi, il successivo confronto in aula.
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