La richiesta è stata lanciata quasi due mesi fa, l’Amministrazione comunale gandolfina al momento non ha avviato alcuna iniziativa ufficiale riguardo il problema sollevato dall’associazione.
Castel Gandolfo, SOS dell’associazione: ‘Il Comune ci aiuti’
L’Amministrazione di Castel Gandolfo è particolarmente impegnata da mesi nella riqualificazione del lago.
Basti pensare ai vari e recenti progetti, come ad esempio la rimozione coordinata dei tripodi, i piloni di cemento che servivano da ormeggio per le canoe delle mitiche olimpiadi del 1960 che portarono visibilità e notorità mondiale al lago Albano, e che però recentemente hanno costituito anche il simbolo evidente dell’abbassamento del livello delle acque del lago.
Altri progetti che l’Amministrazione di Castel Gandolfo ha recentemente deciso per migliorare il lungo lago:
- la risistemazione della passerella della spiaggia del lungolago turistico, per migliorare e ampliare l’offerta commerciale delle bancarelle (leggi l’articolo);
- I mozziconi, inoltre, scompariranno dalla spiaggia (leggi l’articolo);
- il rifacimento della passeggiata-marciapiede turistico che verrà completamente risistemata (leggi l’articolo);
- la riqualificazione delle aree abbandonate e sporche, grazie a fondi regionali (leggi l’articolo).
Ma, da quanto a nostra conoscenza, ancora nessuno si sta occupando della pulizia dei fondali del lago Albano che sono ‘costellati’ di carcasse d’auto, un camper, armi (pistole, bombe di vario tipo) e armamenti militari risalenti alla seconda guerra mondiale oltre a pattume vario.
Questa proposta che viene dal mondo delle associazioni potrebbe essere senza dubbio una buona occasione per cominciare a programmare la pulitura dei fondali.
Le associazioni: “C’era una volta il lago idilliaco, ora ci sono rifiuti…”
Scrive l’associazione ROV Subacquei:
“Il lago Albano, o lago di Castel Gandolfo, è un lago di origine vulcanica all’interno del Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani. Fino dall’antichità, è stato oggetto di interesse. I primi insediamenti repertano un villaggio palafitticolo, utilizzato poi in epoca romana per lo svolgimento delle naumachie, dall’epoca dell’imperatore Costantino.
Per secoli passò di proprietà da Abbazie a Basiliche, fino a divenire di proprietà della Camera Apostolica nell’Ottocento e ad oggi è di pertinenza della Provincia di Roma.
Si estende per una lunghezza di 3,5 km e una larghezza pari a 3km raggiungendo in alcuni punti la profondità di 160 metri.
Nonostante l’apparenza di luogo idilliaco… sul fondale si trova un cimitero di barche, di autovetture e un vero arsenale subacqueo che continua a portare alla luce nuovi ”regali”.
Finora sono state rinvenute circa 2300 bombe a mano, 284 bombe da mortaio, 85 proiettili di artiglieria, 260 chili di colpi per armi portatili e leggere di vario calibro, 1078 spolette, 1 bomba d’aereo da 100 chili, 2 bombe d’aereo da 15 chili e una bomba d’aereo inglese da 250 libbre.
“Gli sforzi dei sub volontari non bastano…”
Gli ordigni in gran parte appartenenti all’esercito italiano che si trovavano nei depositi presi dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, dopo l’armistizio di Badoglio dell’8 settembre 1943. Bombe e fucili che furono gettati nel lago di Albano in modo che non potessero essere più utilizzati contro gli ex alleati.
I pesciolini si ritrovano così a nuotare circondati da un arredamento insolito costituito dai resti di numerose imbarcazioni, pedalò, pannelli di amianto, plastica, bombole del gas, vecchi mobili, legno, un camper, e anche qualche elettrodomestico.
Gli sforzi dei sub volontari, per quanto preziosi, non possono essere sufficienti a ripulire i fondali. Serve estendere gli interventi di bonifica degli artificeri per garantire la sicurezza e consentire la balneazione, occorre preservare dal degrado questo lago”.
Galleria fotografica dei relitti nel lago Albano
Ecco una piccola galleria di foto che l’Associazione ROV Subacquei ha pubblicato sulla propria pagina Facebook:
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