La sentenza ha confermato la decisione del Tar del Lazio, stabilendo l’illegittimità dell’ordinanza comunale di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi.
Il nuovo impianto a rifiuti sorgerà in via dei Monti D’Oro n. 30, a nord-ovest del centro di Pomezia
La Provincia autorizza, il Comune blocca
La Ge.Co.S. S.r.l. aveva ottenuto, il 20 ottobre 2020, l’Autorizzazione Unica Ambientale dalla Città Metropolitana di Roma per l’attività di trattamento dei rifiuti nel sito di Via Monte d’Oro.
Successivamente, aveva presentato due SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per la realizzazione dell’impianto e di un cancello interno alla proprietà.
Inoltre, aveva richiesto una modifica non sostanziale dell’autorizzazione per includere la produzione di biomassa, oltre a quella di compost.
Tuttavia, dopo un sopralluogo della Polizia locale, il Comune di Pomezia aveva prima sospeso i lavori e poi, con Ordinanza n. 157 del 9 agosto 2022, ordinato la demolizione delle opere realizzate, ritenendole abusive in quanto prive di un idoneo titolo edilizio.
Il Tribunale boccia il Comune di Pomezia
La società proprietaria dell’impianto aveva quindi fatto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, vincendo contro il Comune di Pomezia. Quest’ultimo ha deciso di giocare l’ultima carta al Consiglio di Stato.
Il Consiglio di Stato ha pero respinto il ricorso del Comune di Pomezia, ritenendo tardivo il provvedimento di autotutela sulla SCIA.
Secondo la giurisprudenza, infatti, l’azione amministrativa deve essere tempestiva e supportata da un interesse pubblico prevalente rispetto a quello del privato.
Nel caso specifico, il Comune non ha dimostrato tale preminenza, né ha rispettato il termine massimo di 12 mesi per l’intervento in autotutela, ridotto dal d.l. n. 77/2021.
Inoltre, i giudici hanno sottolineato che la Ge.Co.S. aveva già indicato chiaramente la natura edilizia dell’impianto fin dalla richiesta dell’Autorizzazione Unica Ambientale.
Il Comune di Pomezia, pur non avendo partecipato alla Conferenza di servizi, era a conoscenza del progetto e delle sue implicazioni urbanistiche.
Legittimo l’impianto a rifiuti verdi
La sentenza conferma la legittimità dell’attività della Ge.Co.S. S.r.l. e sancisce l’illegittimità dell’ordinanza di demolizione. Ora l’impianto potrà essere costruito
Inoltre il Comune di Pomezia è stato condannato a pagare le spese processuali, quantificate in 3.000 euro oltre agli accessori di legge.
Resta da vedere se il Comune intenderà agire in altre sedi (Ricorso presso la Corte di Cassazione?) o prendere atto della sconfitta giudiziaria, consentendo alla Ge.Co.S. di proseguire con il proprio progetto.
Leggi anche: Pomezia, maxi lottizzazione di Pratica di Mare, il Tribunale dice “Ni”