A lanciare l’allarme sul reparto Ortopedia degli Ospedali Riuniti Anzio-Nettuno è il gruppo Pd di Anzio: Gesualda Rosa Audino, Serena De Lucia Giovanni Garito, Luca Lucarini.
Dopo lo “scippo” del punto nascita a rischio anche Ortopedia all’ospedale di Anzio-Nettuno
«La cosiddetta “cura Rocca” per la sanità del Lazio continua a mietere vittime all’ospedale “Riuniti” di Anzio e Nettuno: dopo lo scippo del punto nascita a favore di Velletri, infatti, è prossima la chiusura dell’ortopedia», spiegano dal PD di Anzio.
«Nei mesi scorsi sono caduti nel vuoto gli appelli dei pochi medici rimasti, – dicono dal gruppo consiliare PD di Anzio – ad agosto sono stati bloccati i ricoveri da pronto soccorso e l’ospedale è stato escluso dalla rete delle emergenze. L’attività è proseguita fino ad oggi solo grazie all’abnegazione del personale».
«Causa dimissioni di un medico, però, dal 2 marzo ne resterà in servizio solo uno e in assenza di provvedimenti il reparto chiuderà. Se questi sono i risultati della cura Rocca, è evidente che è peggiore del male e consuma un altro scippo verso il nostro ospedale».
Leggi anche: Non si potrà più nascere ad Anzio e Nettuno: trasferito definitivamente il punto nascita
Forza Italia smentisce, ma…
Smentisce l’imminente chiusura del reparto di Ortopedia agli Ospedali Riuniti Anzio-Nettuno il consigliere regionale del Lazio di Forza Italia, Fabio Capolei, in una nota:
«Leggo che dal Pd parlano a sproposito di chiusure dei reparti di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno. A loro e a tutte le persone che mi stanno segnalando queste dichiarazioni, dico che non solo non è prevista la chiusura dei due reparti, i posti letto attivi non saranno toccati, ma anzi nel corso del 2025 saranno attivati nuovi posti letto».
Capolei nella nota però non fa alcun riferimento circa un possibile ripensamento sulla chiusura del punto nascita di Anzio-Nettuno, trasferito al Colombo di Velletri. Confermando, in sostanza, che la decisione è ormai diventata definitiva.
Servirà comunque un provvedimento ad hoc per salvare almeno il reparto di Ortopedia e dimostrare che la politica regionale ha davvero a cuore, non solo a parole, la sanità locale.