Il contenzioso giudiziario, che ha coinvolto il proprietario dell’immobile, il Comune di Castel Gandolfo e una cittadina che aveva presentato ricorso, una imprenditrice del settore ortofrutticolo molto nota a Castel Gandolfo, ha confermato la destinazione residenziale dell’edificio, il fatto che sia stato regolarizzato nel corso degli anni, ma anche che non potrà mai divenire una struttura ricettiva.
Castel Gandolfo, la villa sul lago sanata nel 2019 non sarà mai un B&B
L’immobile, situato su via Spiaggia del Lago, fu edificato negli anni ’80 con titoli edilizi rilasciati tra il 1983 e il 1984.
Nel 1995 venne presentata una richiesta di sanatoria per un cambio di destinazione d’uso da residenziale a turistico-ricettivo. Accompagnata da un ampliamento della struttura di circa 36 metri quadrati.
Tuttavia con l’acquisto della proprietà nel 2018, il nuovo titolare avrebbe rinunciato alla trasformazione in B&B, mantenendo solo l’ampliamento. Ampliamento che è stato regolarizzato con un permesso di costruire in sanatoria rilasciato nel 2019 dal Comune di Castel Gandolfo.
Il ricorso contro il proprietario e il Comune di Castel Gandolfo
Nel 2020 una cittadina ha presentato ricorso contestando la legittimità del condono edilizio e delle concessioni precedenti, sostenendo che l’intero immobile fosse abusivo.
La questione si è complicata ulteriormente con la presentazione di due SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) nel 2019 e nel 2020 per la realizzazione di opere interne e modifiche alla struttura, tra cui box auto interrati, una scala di accesso e una recinzione esterna.
Il Comune di Castel Gandolfo non esercitò i poteri inibitori entro i termini previsti dalla legge.
La sentenza del Tribunale: nessuna struttura ricettiva sul lago
Il Tribunale ha respinto il ricorso, ritenendo che il permesso di costruire in sanatoria fosse valido e conforme alla normativa urbanistica.
Tuttavia ha stabilito anche che la villa non potrà essere adibita a B&B, poiché la destinazione d’uso non era stata mai effettivamente modificata.
Il tentativo di trasformare l’immobile in una struttura turistico-ricettiva è stato dunque definitivamente bloccato.
Un caso esemplare, l’ennesimo sul lago Albano
Questa vicenda evidenzia l’importanza di una corretta gestione delle pratiche edilizie e del rispetto delle tempistiche previste dalla legge per eventuali opposizioni.
La decisione del TAR ribadisce che un immobile regolarizzato con una sanatoria non può automaticamente cambiare destinazione d’uso, specialmente in aree sottoposte a vincoli paesaggistici e urbanistici rigidi come la zona del lago di Castel Gandolfo.
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