Con un provvedimento ufficiale dei giorni scorsi, l’Amministrazione di Pomezia ha revocato le autorizzazioni concesse a quattro stabilimenti balneari situati lungo il Lungomare Ugo Tognazzi, in località Campo Ascolano.
Gli impianti fognari realizzati risultano irregolari e privi delle necessarie autorizzazioni urbanistiche ed edilizie.
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La decisione arriva a seguito di numerose segnalazioni ed esposti che hanno portato i tecnici comunali ad effettuare verifiche sul campo.
I controlli, condotti tra settembre e dicembre 2024, hanno rivelato gravi difformità rispetto ai progetti approvati. Le tubazioni e le infrastrutture fognarie sono state posizionate in maniera irregolare, in alcuni casi su proprietà private senza le necessarie autorizzazioni.
Il Comune di Pomezia dice: “Stop”
Alla luce di queste irregolarità, il Comune di Pomezia ha annullato i permessi concessi nel 2011 per l’allaccio alla rete fognaria e per lo scarico delle acque reflue domestiche.
Contestualmente, ha imposto il divieto assoluto di scarico per gli stabilimenti coinvolti e ordinato la demolizione delle opere non conformi entro 30 giorni, con il ripristino dello stato originario dei luoghi.
Il mancato rispetto dell’ordinanza potrebbe portare a sanzioni severe e ulteriori provvedimenti.
L’intervento dell’amministrazione si inserisce in una più ampia strategia di tutela ambientale e salvaguardia del litorale.
L’obiettivo è garantire che le strutture balneari operino nel rispetto delle normative vigenti, evitando rischi per l’ecosistema marino e per la salute pubblica.
Le autorità locali ribadiscono l’importanza di un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, sottolineando che non saranno più tollerate violazioni che possano compromettere la qualità delle acque e il decoro del territorio.
Pugno dure dell’Amministrazione: revoca delle vecchie autorizzazioni
La revoca delle autorizzazioni e l’ordine di demolizione rappresentano un segnale chiaro da parte del Comune di Pomezia, che intende far rispettare le regole senza eccezioni. Di recente, il Comune ha dato seguito anche ad iniziative volte a colpire abusi edilizi nella stessa zona di mare.
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I titolari degli stabilimenti coinvolti dovranno ora adeguarsi alle disposizioni imposte, pena ulteriori provvedimenti amministrativi e legali.
Il provvedimento segue le leggi regionali e nazionali che regolano la gestione delle acque reflue. Viene ribadito il principio secondo cui ogni intervento deve essere conforme agli strumenti urbanistici e alle normative ambientali.
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