Un incidente avvenuto nel novembre 2021 e che ha rappresentato una sorta di “guerra di nervi” con la pubblica amministrazione, visto il lasso di tempo trascorso.
La buca era tra Via Laurentina e via delle Camomille, in un tratto stradale di competenza del Comune di Ardea.
L’entità del risarcimento per i danni provocati dalla buca…
“Il sinistro del 24 novembre 2021 – si legge nella relazione della compagnia assicurativa – si è verificato su una strada di competenza manutentiva dell’Ente. Pertanto, al fine di evitare un eventuale giudizio intentato dal richiedente, con probabile soccombenza giudiziale da parte dell’Ente, propongo la somma di euro 120 come totale e bonaria definizione della controversia in atto”.
Proposta accettata dalla controparte. Ma, ricordiamolo, ci sono voluti tre anni e mezzo.
Automobilisti danneggiati dalle buche ad Ardea: i precedenti
Non è la prima volta che il Comune di Ardea è costretto a risarcire automobilisti danneggiati dalla presenza di buche sulla sede stradale.
Già in passato e più volte si è dovuto accordare per ripagare i danni che le buche delle strade comunali avevano provocato alle automobili in transito.
E in alcuni casi si è parlato di cifre anche molto più alte, come i 3.600 euro che l’amministrazione ha dovuto sborsare per risarcire un cittadino che transitando su via dei Tassi n.18 il giorno 8 settembre del 2022 aveva subito gravi danni alla propria autovettura a causa sempre di una buca.
Quando si può chiedere il risarcimento?
L’articolo 14 del Codice della Strada delinea i compiti degli enti proprietari delle strade, sottolineando l’importanza della loro responsabilità nella manutenzione per garantire la sicurezza e la fluidità del traffico.
Tuttavia, quando ci si trova di fronte ai danni provocati dalle buche stradali, la questione della responsabilità diventa complessa, e attribuire colpe agli enti gestori non è sempre lineare.
Non sempre l’Ente Proprietario è colpevole
L’art. 14 sancisce che la richiesta di risarcimento per danni subiti a causa delle buche stradali deve essere indirizzata agli enti proprietari delle strade, come Comuni o Province. Ma attenzione: non in tutti i casi la colpa può essere attribuita direttamente all’ente gestore.
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