I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno dando esecuzione al Decreto di confisca di 1° grado, emesso dal Tribunale di Roma a carico di Giacomo Madaffari. Il Decreto è stato emesso dalla III Sezione Specializzata «Misure di prevenzione» del Tribuanle di Roma.
Madaffari è attualmente detenuto perché ritenuto al vertice del locale di ‘ndrangheta presente sul litorale a sud della Capitale, in particolare ad Anzio e Nettuno.
Tritone, l’operazione che portò agli arresti
Madaffari era stato indagato nell’ambito dell’indagine «Tritone». L’indagina, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, aveva portato all’emissione di 78 ordini di arresto nel febbraio 2022. La stessa indagine portò anche allo scioglimento per mafia dei Comuni di Anzio e Nettuno.
A seguito del procedimento celebrato presso il Tribunale di Velletri Madaffari è stato condannato in primo grado a 28 anni di reclusione. Allo ra gli venne riconosciuta l’aggravante mafiosa, che ora però dovrà essere ridiscussa in un secondo processo d’Appello.
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Le indagini patrimoniali dei carabinieri su delega della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, avevano inoltre portato al sequestro, il 6 novembre 2023, del vasto patrimonio riconducibile al Madaffari.
Ora il Tribunale delle «Misure di Prevenzione» di Roma ha disposto la confisca di tutti i beni in sequestro, quantificati in circa 4 milioni di euro.
Che cosa è stato confiscato ad Anzio, Aprilia e Nettuno
In particolare, sono stati confiscati 10 fabbricati di pregio nei comuni di Nettuno e Anzio, tra cui ville dotate di piscina e ascensore interno e riccamente rifinite, 6 terreni ad Anzio, Nettuno ed Aprilia, 5 rapporti finanziari, contanti, 2 autovetture di grossa cilindrata e valori cambiari per 120.000 euro.
Il Decreto di confisca ha inoltre disposto la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per 5 anni, con obbligo di soggiorno nel Comune di Nettuno.
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