È uno dei risultati del servizio straordinario di controllo del territorio svolto dai Carabinieri della Compagnia di Anzio in località Lavinio lido di Enea. L’operazione si è svolta con il supporto dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del personale specializzato di Enel.
Anzio, la telecamera non autorizzata nella tavola calda
Unitamente ai Carabinieri del N.A.S. e del N.I.L., sono stati controllati tre esercizi commerciali del territorio.
Ad una tavola calda di Anzio sono state comminate sanzioni amministrative per un importo di oltre 19.000 euro per la mancata autorizzazione all’installazione di una telecamera, l’omessa adozione del documento di valutazione rischi, con contestuale chiusura immediata dell’attività e per le retribuzioni in contanti nei confronti dei lavoratori dipendenti.
A un albergo, sono state comminate sanzioni amministrative per un importo di circa 1.400 euro per l’assenza di segnaletica di emergenza all’interno della struttura.
A un minimarket sono state comminate sanzioni amministrative per 2.000 euro per la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo.
Lavinio, furti di energia elettrica
Gli operanti hanno eseguito altri numerosi controlli nei pressi della Stazione ferroviaria di Lavinio Lido, denunciando due persone.
Il primo per furto aggravato di energia elettrica: un 46enne marocchino per aver manomesso il proprio contatore che continuava a erogare energia elettrica nonostante la cessazione dell’utenza
Il secondo, un 65enne italiano, poiché il contatore che forniva l’energia elettrica condominiale è risultato direttamente allacciato alla rete pubblica tramite un bypass.
Carabinieri di Anzio controllano il territorio
Durante i posti di controllo eseguiti, i Carabinieri hanno denunciato un 21enne e un 46enne per porto di oggetti atti ad offendere, poiché trovati in possesso, rispettivamente, di un tirapugni e di un machete avente una lama di 34 cm.
Elevate, infine, sei sanzioni al codice della strada, per un importo complessivo di oltre 3.500 euro. Nello specifico sono stati effettuati un ritiro di una patente e il sequestro amministrativo di due veicoli per la mancanza di copertura assicurativa,
Al termine del servizio, sono state complessivamente controllate 69 persone, di cui diversi con precedenti di polizia e penali, e 55 veicoli.
Telecamera in negozio, è possibile metterle?
Installare nel proprio negozio o comunque attività aperta al pubblico una telecamera è consentito a determinate condizioni. Bisogna essere molto attenti, perché oltre alle sanzioni pecuniarie di migliaia di euro, il titolare rischia anche una denuncia penale.
Il Garante della Privacy è molto rigido nel giudicare l’applicazione delle norme.
Innanzitutto bisogna considerare che quando si installa una telecamera in un negozio, questa riprende sia i clienti sia eventuali lavoratori che operano nel negozio.
La tutela che occorre fornire ai clienti è quella di avvertirli che stanno entrando in una zona sottoposta a controllo delle telecamere. Gli appositi cartelli devono essere leggibili prima che il cliente acceda in una zona controllata, in modo che se non vuole farsi riprendere possa semplicemnete non procedere oltre.
Altro discorso è quello per i dipendenti.
Telecamera in luoghi di lavoro
In Italia è vietato usare mezzi come le telecamere per controllare i lavoratori. Ci sono alcune eccezioni, ma sono relative al bisogno di offrire più sicurezza al lavoratore.
Per mettere una telecamera in un ambiente in cui opera un lavoratore dipendente, è obbligatorio che l’azienda stipuli prima un accordo con i sindacati o abbia l’autorizzazione dell’ufficio del lavoro.
(tratto dalla rivista on line www.diritto.it):
“I sistemi di videosorveglianza, qualora dagli stessi derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei dipendenti, possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale.
La relativa installazione deve, in ogni caso, essere eseguita previa stipulazione di un accordo collettivo con la rappresentanza sindacale unitaria o con le rappresentanze sindacali aziendali o, ove non sia stato possibile raggiungere tale accordo o in caso di assenza delle rappresentanze, solo in quanto preceduta dal rilascio di apposita autorizzazione da parte dell’Ispettorato del lavoro”.
Bisogna stare molto attenti a rispettare queste norme. Il titolare dell’attività che non le applica correttamente rischia multe di diverse migliaia di euro, ma anche una denuncia penale.
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