Si tratta di un immobile di 465 mq, situato nel territorio del comune di Frascati in via Catacombe di San Zotico, a due passi dal sito archeologico, nella zona prossima a Vermicino.
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha annullato l’acquisizione gratuita dell’immobile al patrimonio comunale, decisa dal Comune di Frascati nel 2019, a causa di errori procedurali e omissioni.
Frascati, dopo 29 anni l’acquisizione della casa abusiva sfuma
Siamo proprio nella parte più a nord del territorio del comune di Frascati, al confine con le borgate romane di Torre Gaia e Borghesiana.
La controversia ha avuto origine nel 1996, quando il Comune di Frascati emise un’ordinanza di demolizione dell’immobile, realizzato abusivamente.
Tuttavia, il proprietario, S. A. B., aveva successivamente presentato un’istanza di condono edilizio nel 2002, ai sensi della Legge 47/1985.
La presentazione di tale richiesta, come ricordato nella sentenza, avrebbe dovuto sospendere l’esecuzione delle misure comunali fino alla definizione della domanda di sanatoria.
Il condono della casa abusiva mai ‘analizzato’ dal Comune di Frascati
Secondo quanto emerso nel corso del procedimento, il Comune di Frascati aveva sospeso l’esame dell’istanza di condono in attesa dell’approvazione della Variante Speciale “SS. Apostoli”, uno strumento urbanistico che aveva lo scopo di regolarizzare i nuclei abusivi.
Nonostante l’approvazione della Variante nel 2005, il Comune di Frascati non ha però mai completato l’iter di valutazione della domanda di condono presentata dal sig. S. A. B.
La mancata risposta ha reso inefficace l’ordinanza di demolizione del 1996 del Comune di Frascati, impedendo di fatto l’acquisizione gratuita del bene al patrimonio comunale.
Il TAR ha sottolineato che il Comune di Frascati avrebbe dovuto esaminare la richiesta di sanatoria prima di adottare provvedimenti repressivi, ricordando che l’accoglimento della domanda avrebbe sanato l’abuso. Un eventuale rigetto della richiesta di sanatoria, al contrario, avrebbe richiesto l’emissione di un nuovo ordine di demolizione.
La sentenza: illegittimità dell’acquisizione della casa abusiva
Con l’odierna sentenza il TAR ha accolto il ricorso presentato dal sig. S. A. B..
Il Tribunale ha evidenziato che l’atto di acquisizione gratuita emesso dal Comune nel 2019 si basava esclusivamente sul mancato rispetto dell’ordinanza di demolizione del 1996, senza che sia mai stata considerata l’istanza di condono ancora pendente. Tale omissione ha reso l’acquisizione illegittima.
Si legge nella sentenza del TAR:
“L’amministrazione comunale aveva l’obbligo di procedere all’esame della richiesta di sanatoria dopo l’approvazione della Variante Speciale, in conformità ai principi di buona amministrazione sanciti dall’articolo 97 della Costituzione”.
Il Tribunale bacchetta il Comune di Frascati
Il Tribunale ha quindi annullato l’atto impugnato, pur lasciando aperta la possibilità per il Comune di Frascati di esercitare nuovamente il proprio potere amministrativo, nel rispetto dei limiti indicati dalla decisione. Con tutte le lungaggini del caso.
La sentenza rappresenta una vittoria per il proprietario dell’immobile, ma mette in evidenza gravi carenze procedurali da parte dell’amministrazione comunale frascatana.
Resta ora da vedere se il Comune di Frascati intenderà riesaminare la questione della sanatoria o adottare nuovi provvedimenti in merito alla villa di via Catacombe di San Zotico.
Intanto, il caso si aggiunge alla lunga lista di contenziosi legati agli abusi edilizi mai risolti e alla a dir poco complessa gestione urbanistica del territorio dei Castelli Romani.
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