Una macchia nera sulle pareti trasuda gocce di acqua, ma non è semplice muffa o condensa. È in corso l’aggressione da parte di funghi – difficili da individuare se non con analisi particolari – che stanno distruggendo decorazioni, stucchi e affreschi, perché agiscono sulle molecole del colore sfarinando la pellicola pittorica.
L’antica chiesa di Ardea risale al XII secolo, ma è stata realizzata a ridosso di un ninfeo probabilmente di epoca romana, poi trasformato in sepolcro cristiano.
La leggende di Santa Marina e il suo legame con Ardea
La chiesa dedicata a Santa Marina rappresenta una vera rarità nel panorama laziale: la leggenda vuole che la santa proprio ad Ardea si rifugiò e visse in esilio, vestita da frate sotto il nome di Marino.
Il culto di Santa Marina, molto in voga nel Medioevo, trova nella chiesa di Ardea la sua massima espressione. Gli affreschi all’interno della chiesa richiamano alla sua leggenda.
Secondo la leggenda, Marina, originaria del Libano, visse in un monastero dell’Asia Minore camuffata da uomo, con il nome di Marino.
Il frate Marino venne ingiustamente accusato di aver messo incinta una ragazza del luogo. Marina non volle rivelare la sua identità e si addossò una colpa non sua. Venne cacciata dal monastero e le venne affidato il bambino.
Dopo anni di penitenza e di eremitaggio, venne riammessa nel monastero originario, ma morì a seguito delle privazioni patite. Nel prepararne il corpo per la sepoltura, i confratelli scoprirono che frate Marino era in realtà una donna e capirono il sacrificio che aveva compiuto.
Fu sepolta nel monastero, da dove fu trasferita dopo qualche tempo in Romania e infine a Venezia, ove ancora oggi si venera il suo corpo incorrotto.
Ad Ardea la chiesa sorge dove, secondo la leggenda, si trovava l’ingresso della grotta in cui Santa Marina sarebbe vissuta in eremitaggio. A volere la chiesa fu Cencio Savelli (il futuro papa Onorio 111), nel 1191. Si trova all’interno del cimitero storico di Ardea.
L’art Bonus: tentativo fallito per salvare l’antica chiesa di Santa Marina ad Ardea
Da quando nel 2017 la chiesa di Santa Marina ad Ardea è stata riaperta, consentendo il passaggio dell’aria, i danni sono ancora più evidenti.
La chiesa oggi è di proprietà del Comune di Ardea. Il problema del batterio era già noto nel 2016, quando la precedente amministrazione comunale decise di affrontare la questione cercando forme di finanziamento esterne al Comune, attraverso l’Art bonus del Governo.
L’Art bonus consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano.
Per il restauro e la valorizzazione degli stucchi romani e degli affreschi medievali era stato previsto un costo di 300mila euro.
Il Comune di Ardea si è iscritto all’Art Bonus quale ente beneficiario, ma non ha trovato mecenati disposti a donare. Nessuno ha infatti risposto all’appello del Comune di Ardea.
Nuova speranza dall’iscrizione della chiesa nella rete delle dimore storiche
La nuova speranza risiede nella recente iscrizione della chiesa di Santa Marina nella rete delle dimore storiche del Lazio.
Entrando a far parte della rete, il Comune di Ardea può avere accesso a finanziamenti per piccoli interventi di messa in sicurezza della chiesa. Eppure l’amministrazione non li ha mai richiesti.
Bisogna individuare il batterio, ma l’intervento è più complesso di quello che si immagina, perché deve essere condotto di pari passo con il restauro degli affreschi, per permetterne la conservazione.
Il complesso intervento di restauro di cui necessiterebbero gli affreschi
L’intonaco delle pareti della chiesa aggredito dal fungo “killer” nasconde affreschi di epoca medievale, ma è proprio quel rivestimento posticcio che sta preservando le opere d’arte.
Più rischioso invece è il futuro degli affreschi all’interno del ninfeo, che si raggiunge oltrepassando l’altare. L’ambiente ha una pianta rettangolare con tre sepolcri, decorata con stucchi ancora visibili nella volta a botte.
Nel Medioevo, presumibilmente nel XII secolo, gran parte della decorazione a stucco è stata occultata con pitture di soggetto religioso, testimonianze fino a oggi poco note sebbene siano di notevole livello qualitativo e di straordinario interesse nel contesto dell’arte medievale del territorio laziale.
La scelta del Comune e della Soprintendenza dovrà essere quella di intervenire prioritariamente in questo luogo per fermare il processo di degrado che rischia di compromettere l’esistenza stessa del bene.
Caratteristiche architettoniche della chiesa di Santa Marina ad Ardea
La chiesa risale, probabilmente, alla fine del XII secolo ed è opera di Cencio Savelli, signore del contado. La facciata della chiesa a spioventi completata al centro da un campaniletto a vela era in origine movimentata da un piccolo portico del quale oggi rimangono soltanto le arcate e qualche traccia di decorazione.
Il portale in marmo è costituito da due piedritti non sagomati e poggianti su due leoni in pietra. L’interno della chiesa è ad una sola navata con una serie di otto pilastri addossati ai muri perimetrali che scandiscono la pianta in tre moduli.
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