Dopo la rimozione delle panchine in via Don Morosini, l’amministrazione comunale di Latina risolve il problema dei senzatetto proponendo il daspo urbano, vale a dire l’allontanamento con divieto di ritorno in zona.
Il fatto è emerso dall’esame delle modifiche apportate al Regolamento di Polizia Urbana e contenute in una proposta di delibera da mettere ai voti.
Ciolfi (M5S): misura populista che non risolve il problema dei senzatetto
La misura del “daspo” nei confronti dei senzatetto a Latina ha suscitato immediatamente reazioni.
Critica la consigliera capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, che parla di risposta populista al problema dei senzatetto:
«Il Regolamento, così come rivisto, prevede divieti e azioni della polizia locale, incluso ordine di allontanamento temporaneo, in alcune aree sensibili della città dettagliate in un elenco la cui ratio è poco chiara. È chiaro, invece, come dietro la revisione ci sia l’intento di rispondere in maniera populista, e certo non risolutiva, alle lamentele dei residenti per la presenza dei senzatetto».
Spacciatori e senzatetto sullo stesso piano
L’operazione, secondo Ciolfi, metterebbe sullo stesso piano delinquenti o spacciatori e senza fissa dimora, ovvero cittadini che hanno bisogno di assistenza e supporto sociopsicologico.
«Parlano del daspo come di una misura preventiva per “eliminare – come cita la delibera – fattori di marginalità e di esclusione sociale” e come se il fenomeno degli homeless fosse un problema di ordine pubblico prima che sociale, soprattutto come se la soluzione fosse allontanarli da determinate aree».
«Così applicato il daspo, da misura istituita per prevenire la violenza negli stadi, diventa strumento per spostare i senzatetto da un quartiere all’altro della città.
Ma la prevenzione non si fa con provvedimenti repressivi. Nessun allontanamento risolverà il problema, toglierà semplicemente queste persone dalla vista di chi vomita odio nascondendolo dietro a parole come decoro e sicurezza».
Anche la maggioranza è divisa sul provvedimento: votazione rimandata
Non si è giunti alla votazione della proposta di delibera in quanto si è deciso di aggiornare la commissione a una prossima seduta. Una decisione arrivata a seguito dei dubbi espressi non solo dall’opposizione, ma anche da alcuni rappresentanti della maggioranza, tra cui il consigliere Galardo.
Da parte loro i consiglieri di Latina Bene Comune precisano:
«Il divieto di bivacco nei parchi pubblici era già stato inserito nel regolamento di polizia urbana nel 2019 in accoglimento di una legge nazionale. Non era però mai stato applicato perché non venivano individuate delle ‘zone rosse’.
La loro individuazione all’interno della città, implicherà ora che le persone che dormono in luoghi pubblici, semplicemente, si sposteranno altrove».
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