Su 844 vie Aprila ne ha intitolato a figure femminili solo 15. E 5 di loro sono donne mai esistite!
Un dato che fa molto riflettere.
L’iniziativa “8 marzo, tre donne, tre strade“
Lo spunto per questa riflessione proviene da un’iniziativa dell’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, che anche quest’anno ha confermato il proprio sostegno alla campagna “8 marzo, tre donne, tre strade“, promossa dall’associazione Toponomastica Femminile.
Si tratta di un’iniziativa per invitare i Comuni a celebrare la giornata della donna impegnandosi a dedicare tre strade a tre figure femminili: una di rilevanza locale, una nazionale, una straniera.
L’associazione Toponomastica Femminile conduce dal 2012 un censimento nazionale delle strade con l’obiettivo di segnalare l’evidente divario di genere esistente nella toponomastica, non soltanto nazionale.
Intitolare strade, piazze, aree verdi a figure femminili può aiutare a recuperare la memoria storica delle donne che hanno agito e prodotto cultura, mostrando alla cittadinanza il ruolo che le donne hanno avuto nell’evoluzione della storia, delle scienze e delle arti.
La scelta del nome di una strada può aiutare a fare la differenza nel superare il divario di genere. È da questa riflessione che nasce la campagna di Toponomastica Femminile “8 marzo, 3 donne, 3 strade”.
La sotto rappresentazione della figura femminile nella toponomastica
L’ANCI sostiene l’iniziativa dell’associazione Toponomastica Femminile, a cui anche quest’anno molti comuni della penisola da Nord a Sud hanno aderito. Negli ultimi 12 anni infatti è cresciuta la sensibilità dei Comuni su questo tema. Ma c’è ancora molta strada da fare.
Dal censimento toponomastico nazionale condotto dal gruppo, risulta infatti che la media di strade intitolate a donne va dal 3 al 5% (in prevalenza madonne e sante), mentre quella delle strade dedicate agli uomini si aggira sul 40%.
Il gap da colmare è ancora enorme.
E quanto è rappresentativa della figura femminile la toponomastica di Aprilia?
La figura femminile nella toponomastica di Aprilia
La città di Aprilia, su sollecitazione dell’ANCI, ha aderito alla campagna “8 marzo, 3 donne, 3 strade”, nel 2023.
In quell’occasione l’amministrazione comunale di Aprilia, guidata dall’allora sindaco Antonio Terra, ha celebrato la giornata della donna intitolando tre aree verdi a tre figure femminili:
- a Anna Ridolfi l’area compresa tra Via Foscolo, Via delle Margherite e Via Umbria;
- a Lelia Caetani, l’area verde di via Paganini;
- a Sibilla Aleramo l’area compresa tra Corso Giovanni XXIII, Via G. di Vittorio e Via Gramsci.
Quello stesso anno l’amministrazione ha intitolato l’area verde tra Corso Giovanni XXIII, Via G. Di Vittorio e Via dei Mille ad Anita Garibaldi, in occasione della visita della delegazione della città gemellata di Mostardas.
L’anno prima, nel 2022, l’amministrazione comunale aveva intitolato a Nilde Iotti l’area verde tra via Marco Aurelio, via Giulio Cesare e via Traiano.
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A parte queste aree verdi, la toponomastica di Aprilia non brilla certo per rappresentanza di figure femminili.
Ad Aprilia su 844 vie solo 15 vie dedicate alle donne
Su 844 tra strade, vie, piazze, vicoli, 190 sono intitolate a uomini e solo 15 a figure femminili!
Di queste, 5 non sono nemmeno donne esistite realmente, ma sono in realtà figure mitologiche o leggendarie: Arianna, Diana, Giunone, Minerva e Venere.
Rimane dunque un misero numero di 10 donne illustri a cui Aprilia ha dedicato qualche strada, nemmeno troppo centrale.
Sette strade sono intitolate a 7 donne che si sono distinte come cantanti liriche: Maria Callas, Maria Caniglia, Maria Malibran, Elena Melba, Claudia Muzio, Giuditta Pasta, Adelina Patti. Le strade si trovano tutte a Campo di Carne.
Due strade sono invece intitolate a due scrittrici: Matilde Serao e Grazia Deledda, la prima donna italiana a vincere il Nobel per la Letteratura nel 1926, l’unica a cui ad Aprilia sia sta intitolata una strada centrale di una certa rilevanza, e anche un plesso scolastico.
Una strada infine porta il nome di Angela Vacchi, che fu la madrina della città di Aprilia all’inaugurazione.
Si può fare decisamente di più.
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