Si sarebbe trattato di qualcuno con un furgone che, anziché andare all’Ecocentro, ha pensato bene di gettare il suo carico davanti la porta della Caritas di Aprilia. Ha scaraventato fuori una montagna di buste contenenti abiti e panni usati e si è poi dileguato lasciando dietro di sé una piccola discarica.
La maggior parte dei panni è in pessimo stato, stracci da gettare via. Dalle buste rottesi nell’impatto, il contenuto si è sparso tutto per terra, lasciando uno spettacolo indecoroso.
Come se non bastasse, qualche persona si è messa a “ravanare” tra i panni, in cerca di qualcosa di utile, contribuendo ancora di più a spargere tutto intorno il contenuto dei sacchi abbandonati.
Ad Aprilia dove vanno gettati abiti e panni usati?
Secondo il regolamento comunale di Aprilia abiti usati, accessori di abbigliamento, calzature, tessili e biancheria per la casa vanno conferiti all’Ecocentro di Via Portogallo dove ci sono gli appositi contenitori.
Il materiale deve essere in buono stato, per essere destinato al riutilizzo o per il recupero delle fibre. Abiti e tessuti sporchi, calzature in cattivo stato, vanno invece gettati nel secco indifferenziato.
Non ci sono più in giro per la città i cassonetti per la raccolta degli abiti usati, così come non ci sono più i secchioni dell’immondizia. Nelle città dove ancora esistono, tutto intorno si sono create vere e proprie discariche.
La Caritas non è uno “svuota cantine”
La Caritas ha regole ed orari precisi per la raccolta di abiti usati, che devono essere in buono stato. Non è una sorta di “svuota cantine”.
Qualche anno fa nei pressi dell’entrata laterale del centro Don Milani su Via Milano, la Caritas aveva collocato un proprio contenitore per la raccolta degli abiti usati.
Dovette toglierlo poiché le persone avevano preso quel contenitore per un immondezzaio. Vi gettavano di tutto. Abiti, scarpe, borse, stracci di ogni genere in pessime condizioni, immettibili, indecorosi.
Un insulto alla povertà. Perché fare la carità non vuol dire disfarsi della propria immondizia.
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