Il tema è stato affrontato nel corso della trasmissione Buongiorno Regione su Rai 3 di martedì 11 marzo nel corso della quale si è discusso dei due progetti ideati per la salvaguardia del bacino.
Sono stati intervistati sia Michele Gargano, presidente nazionale dell’ANBI, Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio acque irrigue, sia il sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis.
I progetti salva lago Albano di Castel Gandolfo su Rai 3 a Buongiorno Regione
Secondo i dati resi noti da Michele Gargano, negli ultimi diciotto mesi il Lago Albano ha perso 60 cm di acqua.
Un dato allarmante, che conferma quanto già evidenziato dal monitoraggio dell’associazione Grottaferrata Sostenibile, guidata da Giancarlo Della Monica, delegato alla Sostenibilità del Comune di Grottaferrata. Unica associazione che sta monitorando e pubblicando costantemente questi dati.
La situazione preoccupa non solo per l’ecosistema del lago, ma anche per le ripercussioni sulla fornitura idrica di numerosi comuni limitrofi.
Sono 10, difatti, i Comuni dei Castelli che attingono – per il tramite di Acea – all’acqua del lago Albano H24, 365 giorni all’anno, ossia: Albano, Ariccia e Castel Gandolfo, come noto da tempo, ma anche Frascati, Rocca Priora, Monte Porzio, Montecompatri, Zagarolo, Colonna e Palestrina.
“Progetti ancora inaccessibili ai cittadini”
Al centro del dibattito vi sono i due progetti di recupero idrico, il cui valore complessivo ammonta a 7,5 milioni di euro.
Entrambi sono già stati sottoposti al Ministero dell’Ambiente per l’approvazione e il finanziamento.
Tuttavia, i cittadini e le associazioni ambientaliste, a cominciare proprio da Grottaferrata Sostenibile, lamentano la mancanza di trasparenza: i due progetti non sono stati ancora resi pubblici e non esiste una chiara condivisione delle informazioni con la comunità locale.
La principale richiesta avanzata dai residenti è dunque la pubblicazione dei progetti, affinché possano essere esaminati e discussi prima che vengano messi in atto. La preoccupazione riguarda soprattutto gli eventuali rischi ambientali legati alle soluzioni proposte.
I due progetti salva lago Albano: tra speranze e (tanti) dubbi
Il primo progetto prevede la raccolta e il convogliamento delle acque piovane provenienti dal Monte Cavo, situato nel comune di Rocca di Papa.
Attualmente, queste precipitazioni si disperdono attraverso strade e canali di scolo senza apportare benefici al lago.
Il piano suggerisce di intercettare tali acque, sottoporle a trattamenti di depurazione e immetterle nuovamente nel bacino, contribuendo così a contrastare il progressivo abbassamento del livello idrometrico.
Il secondo progetto riguarda invece la gestione delle acque reflue raccolte dalla rete fognaria circumlacuale, che serve le abitazioni e le attività commerciali intorno al lago.
L’idea è quella di trattare queste acque per poterle nuovamente immettere nel bacino, riducendo così il prelievo dalle falde acquifere e mitigando l’effetto della siccità.
Le preoccupazioni della comunità dei Castelli Romani per il lago Albano
Nonostante le buone intenzioni, alcuni aspetti di questi progetti sollevano dubbi tra i cittadini e gli esperti ambientali.
In particolare, il rischio che le acque piovane raccolte su strade e terreni possano trasportare, oltre all’acqua, anche agenti inquinanti, come idrocarburi, microplastiche e metalli pesanti.
Queste acque raccolte tutt’intorno al lago, se non adeguatamente trattate, potrebbero aumentare il livello di inquinamento del lago.
Vi sia vera trasparenza e condivisione
Alla luce di queste incertezze, i cittadini e le associazioni ambientaliste ribadiscono la necessità di rendere pubblici i progetti e di avviare un confronto davvero aperto con la comunità prima di procedere con la loro attuazione.
Il timore è che, senza un adeguato controllo e senza un dibattito trasparente, le soluzioni adottate possano rivelarsi inefficaci o addirittura dannose per l’ecosistema del lago e per la salute pubblica.
Mentre il Ministero dell’Ambiente valuta il finanziamento, la comunità attende risposte chiare. Certamente dal comune di Castel Gandolfo, ma anche da quello di Albano, stranamente assente alla trasmissione tv di Rai 3.
La salvaguardia del Lago Albano è una questione che riguarda tutti: istituzioni, esperti, cittadini.
E solo con un processo condiviso e trasparente si potrà sperare in una soluzione efficace e sostenibile per il futuro del bacino lacustre.
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