La sentenza stabilisce che l’area in questione conserva la sua destinazione urbanistica industriale, smentendo l’interpretazione del Comune di Pomezia che l’aveva considerata priva di regolamentazione.
Il caso: un diniego contestato
La vicenda ha origine nel marzo 2023, quando Creusa s.r.l. presenta una richiesta per la realizzazione di due capannoni e una tettoia in località Vaccareccia.
Il progetto riguarda un’area inserita nel Piano particolareggiato industriale del Comprensorio B, approvato dalla Regione Lazio.
Tuttavia, nel giugno 2024, il Comune di Pomezia nega il permesso, sostenendo che la scadenza del piano attuativo abbia trasformato la zona in una “zona bianca”, ossia priva di regolamentazione urbanistica.
Secondo l’ente comunale, prima di qualsiasi intervento edilizio sarebbe necessaria una nuova pianificazione.
Di fronte a questa decisione, Creusa s.r.l. si rivolge al TAR, contestando il ‘No’ del Comune con una serie di motivazioni legali.
La società evidenzia come il terreno sia sempre stato classificato come industriale nel Piano Regolatore Generale (PRG) e che la decadenza del vincolo espropriativo imposto dal Piano particolareggiato non abbia modificato questa destinazione.
La sentenza: il Comune di Pomezia ha sbagliato
Il TAR ha esaminato il ricorso e ha dato ragione a Creusa s.r.l., stabilendo che la cessazione del Piano particolareggiato non implica la perdita della destinazione urbanistica industriale dell’area.
Il principio giuridico affermato dal Tribunale è chiaro: quando un piano attuativo decade, si applica la destinazione prevista dal PRG. In questo caso, il PRG identifica la zona come industriale, rendendo quindi legittima la richiesta di Creusa s.r.l.
Inoltre, il TAR ha sottolineato come l’argomentazione del Comune di Pomezia sia contraddittoria.
Da un lato, l’ente ha sostenuto che l’area fosse priva di regolamentazione urbanistica, equiparandola a una “zona bianca”.
Dall’altro, ha respinto la richiesta di costruzione sulla base delle norme di un piano attuativo che, secondo la sua stessa tesi, non sarebbe più valido. Una posizione incoerente che il Tribunale ha smontato punto per punto.
Le conseguenze della decisione
Con questa sentenza il Comune di Pomezia viene obbligato a riesaminare la richiesta di Creusa s.r.l. sulla base della corretta interpretazione normativa. Questo significa che la società potrà procedere con il progetto industriale, salvo eventuali nuovi ostacoli amministrativi.
La decisione ha implicazioni importanti per il settore produttivo locale. La possibilità di realizzare nuovi insediamenti industriali rafforza l’attrattività dell’area per gli investitori e potrebbe generare nuove opportunità occupazionali. Allo stesso tempo, pone un precedente che potrebbe influenzare altre richieste di costruzione nella zona.
Il Comune potrebbe decidere di impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato, ma il verdetto del TAR appare solido nelle sue motivazioni. Nel frattempo, Creusa s.r.l. ottiene una vittoria che potrebbe accelerare il processo di sviluppo industriale nell’area.
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