La richiesta nasce dalla necessità di dare seguito alla volontà espressa dal Consiglio comunale congiunto delle due città, che ha evidenziato le numerose criticità della struttura sanitaria.
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I sindaci di Anzio e Nettuno parlano all’unisono
Certo i due sindaci non hanno digerito l’affronto dell’invito all’inaugurazione del Punto nascita di Velletri, dopo che la Regione Lazio e la Asl Roma 6 avevano da poco chiuso quello del Riuniti di Anzio e Nettuno.
Già in quella sede, lo scorso 7 febbraio, le problematiche dell’Ospedale Riuniti erano state discusse. A questo è seguita poi la delibera del Consiglio comunale congiunto di Anzio e Nettuno.
Tuttavia le criticità al momento rimangono irrisolte e necessitano di un intervento concreto.
Sottolineano i due sindaci in un comunicato stampa firmato unitariamente:
“Sappiamo bene che non si tratta di problemi risolvibili dall’oggi al domani, ma quando parliamo di salute dei cittadini, il ‘mal comune’ non può mai rappresentare un ‘mezzo gaudio’.”
Probabilmente i due primi cittadini si riferiscono al fatto che dalla Regione Lazio avranno fatto loro notare che non è solo il Riuniti ad avere gravi problemi all’interno del territorio della Asl Roma 6.
Un tavolo di confronto per l’Ospedale Riuniti
La richiesta di un nuovo confronto con il governatore della Regione Lazio Francesco Rocca mira ad affrontare sia le difficoltà attuali dell’Ospedale “Riuniti” sia il futuro della sanità locale.
I primi cittadini di Anzio e Nettuno, Lo Fazio e Burrini, auspicano che all’incontro possa partecipare anche il direttore generale della Asl Roma 6 Arturo Cavaliere, entrato in carica da circa un mese.
Sarebbe certamente gradita anche la presenza di altri interlocutori istituzionali ritenuti opportuni. Il fine, per tutti, deve essere quello di trovare soluzioni efficaci per garantire servizi adeguati alla popolazione.
L’urgenza di un confronto concreto
L’Ospedale “Riuniti” rappresenta un fondamentale punto di riferimento per la comunità locale di Anzio e Nettuno, ma le carenze strutturali e organizzative ne compromettono oggi l’efficienza.
La volontà dei sindaci è chiara: ottenere risposte concrete e interventi mirati per migliorare le condizioni della struttura sanitaria e potenziare la sanità di prossimità.
Ora la palla passa alla Regione Lazio, che dovrà decidere se accogliere l’appello dei due primi cittadini e dare il via a un tavolo di confronto risolutivo.