Ed emerge una verità che non era conosciuta dai non addetti ai lavori rispetto all’acquisto di una draga per il porto di Anzio, insabbiato. L’escavatore subacqueo serve a rimuovere la sabbia in eccesso dai fondali e consentire una navigazione sicura.
La procedura di acquisto della draga per il porto di Anzio
«Nel 2022 la giunta sostenuta dal consigliere Marigliani dava inizio ad una procedura finalizzata all’acquisto di una draga che avrebbe dovuto asservire il nostro bacino portuale», spiega il vice sindaco.
«All’esito delle varie fasi amministrative, i tecnici preposti si trovavano a valutare l’unica offerta arrivata ed adottavano un provvedimento di esclusione dalla gara per totale inadeguatezza del mezzo proposto».
Dall’analisi dell’offerta è apparso infatti «inequivocabile che la draga che si voleva cedere al Comune di Anzio era del tutto difforme ai requisiti richiesti»: si trattava di un «pontone privo di propulsione, quindi trasportabile attraverso altro natante, dalla scarsa potenza ed omologata per la navigazione in acque interne (si trovava sul Lago Trasimeno)».
Insomma, si voleva rifilare un “pacco”.
«Ci hanno offerto un pezzo di ferro»
Lo spiega ancora Pietro Di Dionisio:
«L’affare che avremmo perso aveva ad oggetto poco più di un pezzo di ferro inadeguato, alla modica cifra di quasi settecentomila euro.
Fortunatamente la Commissione Straordinaria, che si è trovata a gestire la questione, dopo le risultanze della gara andata deserta, ha ritenuto di non dover proseguire su quella che sarebbe divenuta un’altra fallimentare azione amministrativa», visto che «la gestione di una draga per il Comune risulta materialmente insostenibile».
Resta comunque il problema del porto di Anzio insabbiato, per il quale la Regione ha promesso lo stanziamento di 800 mila euro.
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