Il motivo del contendere? Una nota dell’Area Pianificazione Urbana del Comune che, il 27 maggio 2021, sul finire del mandato dell’ex sindaco Carlo Colizza (M5S), ha deciso di archiviare la progettazione di opere pubbliche all’interno di un Piano Urbanistico. I costruttori, ritenendo il provvedimento illegittimo, hanno chiesto il suo annullamento.
Costruttori di Marino trascinano il Comune in Tribunale
Vista la denuncia al TAR il Comune di Marino si è costituito in giudizio nel febbraio 2024, deciso a difendere la propria posizione.
La vicenda è completamente cambiata poi quando, nel gennaio 2025, le società ricorrenti hanno presentano ai giudici una memoria in cui affermano che il provvedimento impugnato era già stato annullato dal Comune stesso nell’ottobre 2021, dal nuovo sindaco subentrato a quello uscente, ossia Stefano Cecchi (centrodestra).
Tuttavia il nuovo procedimento amministrativo che sarebbe dovuto seguire all’annullamento non è mai stato avviato, rendendo di fatto inutile la prosecuzione del contenzioso, così spiega il TAR del Lazio.
Il dubbio sui motivi della “pace”
Di fronte a questa nuova situazione, il 27 febbraio 2025 il Comune di Marino ha preso ufficialmente atto della cessazione della materia del contendere.
In sostanza, le ragioni del ricorso vengono meno, e non resta che formalizzare la chiusura del caso.
L’udienza pubblica del 7 marzo 2025 si è dunque trasformata in una pura formalità, con il Tribunale che ha dichiarato l’estinzione del giudizio.
Ci si chiede ora se questa pace sia il risultato di una rinuncia a contendere o se siano stati presi accordi tra Comune e costruttori. E in quest’ultimo caso, che tipo di accordi?
Una domanda quanto mai necessaria, a fronte del numero elevato di ricorsi che questi stessi costruttori hanno avviato contro il Comune negli ultimi anni in merito al progetto noto come ‘Marino 2’ e su cui i Tribunali hanno dovuto pronunciarsi.
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Purtroppo non possiamo capire di quale piano edilizio tratti questa decisione del TAR a causa degli «omissis» presenti nella sentenza.
Spese compensate e giudizio chiuso
Nel dispositivo finale, il TAR del Lazio ha stabilito la cessazione della materia del contendere e ha stabilito la compensazione delle spese di giudizio.
Questo significa che né il Comune di Marino né le società immobiliari dovranno pagare le spese processuali dell’altra parte, segnando di fatto una sorta di accordo tacito tra le parti.
Una vicenda che termina senza vincitori né vinti, lasciando però aperto l’interrogativo sui motivi di tale conclusione.
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