L’Enotria, oltre che monumento al degrado, rappresenta anche una fonte di introito per le casse del Comune di Aprilia.
La Corte di Cassazione ha infatti respinto tre dei quattro ricorsi presentati dalla società Cagi 2001, già proprietaria dell’immobile, riguardo il pagamento dell’Ici e dell’Imu.
La società ne contestava il pagamento, ma il tribunale le ha dato torto con ben tre sentenze.
Le tre sentenze sono fotocopia riguardo i motivi del mancato accoglimento: in sostanza la tardività nella presentazione dell’opposizione.
L’Enotria e le tasse da pagare al Comune di Aprilia
E così per l’Ici 2010 la società dovrà versare alle casse comunali 53.551 euro; per l’Imu 2013, 80.606 euro e per l’Imu 2012, 76.309 euro. Un totale di 210.446 euro che il Comune potrà togliere dalla casella dei “crediti di dubbia esigibilità”, vale a dire quelle somme ancora in sospeso per ricorsi giudiziari.
Diversa invece la questione relativa all’Ici 2011, per un importo di 52.977 euro. In questo caso è stato possibile discutere nel merito la vicenda, dalla quale emerge che la proprietà non aveva il possesso del bene. Era stato infatti posto prima sotto procedura esecutiva immobiliare e poi sequestrato.
Di conseguenza la Cagi 2001 all’epoca non aveva modo di fare alcun tipo di attività, senza contare che i beni erano “in stato di abbandono e quindi inagibili”, come accertato dallo stesso Comune di Aprilia. La cassazione ha dunque rinviato ad altro giudizio la decisione sul ricorso e annullato la cartella di pagamento.
La storia della ex Enotria
Il complesso situato in via Nettunense, ex cantina sociale di Aprilia “Enotria”, risale agli anni ’50. La fondarono alcuni membri della comunità di immigrati dall’isola di Pantelleria che acquistarono enormi appezzamenti di terreni e si dedicarono alla coltura della vite.
Dopo decenni di crescita e successi, l’immobile fu oggetto di pignoramento il 7 luglio 1998, venne così nominato un custode giudiziario che si era immesso nel possesso dell’immobile a seguito di sfratto intimato alla Enotria srl, provvedimento convalidato nel 2002. Nel 2008 arrivò il sequestro e divenne rifugio per senzatetto.
Dopo lo sgombero del 2012 la situazione è rimasta sostanzialmente ferma.
Ancora oggi è considerato un esempio di archeologia industriale, le sue strutture di design potrebbero rappresentare un valore aggiunto per Aprilia, ma la situazione è ingessata e, a quanto pare, non si vede la luce in fondo al tunnel.
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