Le Giornate FAI di Primavera 2025
Le Giornate FAI di Primavera tornano sabato 22 e domenica 23 marzo per la 33ª edizione.
Il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese vedrà l’apertura a contributo libero di 750 luoghi speciali in 400 città della Penisola.
Le Giornate FAI di primavera registrano sempre un altro gradimento di pubblico: oltre 13 milioni visitatori, 16.290 luoghi aperti in oltre 7.000 città in 32 edizioni.
Istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, vi collaborano in numero sempre maggiore con un unico obiettivo: riconoscere il valore del nostro patrimonio culturale e paesaggistico.
Le Giornate FAI di Primavera aprono luoghi insoliti e normalmente inaccessibili oppure poco noti e valorizzati grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.
Si tratta di borghi, palazzi storici, luoghi di ricerca e innovazione, di archeologia industriale, case private, botteghe e luoghi di antichi mestieri, luoghi che ci raccontano di altre culture, luoghi in cui è in corso un restauro, luoghi di natura e cultura.
Tra le tante aperture proposte, alcune saranno dedicate agli iscritti al FAI e a chi si iscriverà durante l’evento. Verranno inoltre riaperti luoghi particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.
Le giornate FAI di Primavera in provincia di Latina
In provincia di Latina sabato 22 e domenica 23 marzo saranno 5 i luoghi proposti dal FAI per la 33ª edizione delle giornate FAI di Primavera: 3 a Formia e 2 a Latina.
Volontari del FAI e studenti Apprendisti Ciceroni delle scuole del territorio accompagneranno i visitatori alla scoperta di questi siti, spesso poco noti ai più.
Il Cancello, Formia
Durante le Giornate FAI di Primavera, i visitatori avranno l’opportunità di scoprire un pezzo affascinante della storia romana: il vecchio teatro romano di Formia, noto come il Cancello.
Il Cancello si trova in Vico del Teatro, al centro del quartiere di Castellone, uno dei quartieri storici più affascinanti di Formia.
L’antico teatro romano di Formia venne costruito nel periodo augusteo del I secolo a.C. La sua cavea era appoggiata sul declivio del colle di Castellone, offrendo agli spettatori una vista spettacolare verso il mare.
Il teatro era dotato di un pulpito alto circa 1,50 metri, lungo 24 metri e profondo 6,60 metri, con una scena che presentava un corridoio retrostante che conduceva a due ambienti laterali utilizzati come magazzini di scena. Secondo la leggenda, il martirio di Sant’Erasmo avvenne proprio in questo teatro il 2 giugno 303 d.C., su ordine dell’imperatore romano Massimiano.
Nel corso dei secoli il teatro si è trasformato e ha cambiato funzione. Si ipotizza con buona probabilità la trasformazione iniziale in alloggi per i monaci. Attualmente il Teatro Romano di Formia detto “Gliu Canciegl” è oggi un edificio residenziale. Rappresenta una tra le situazioni più esemplari del fenomeno del reimpiego abitativo di siti archeologici di epoca romana.
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Cisternone romano, Formia
Durante le Giornate FAI di Primavera, i visitatori che avranno l’opportunità di esplorare il Cisternone a Formia scopriranno una meraviglia dell’ingegneria romana.
Il “Cisternone” si trova nel cuore del quartiere storico di Castellone, in Largo Sant’Anna. Questo antico serbatoio sotterraneo, con la sua imponente architettura e la sua storia millenaria, rappresenta un vero gioiello nascosto tra le vie di Castellone.
Il Cisternone di Formia è un autentico capolavoro dell’ingegneria romana, risalente all’epoca della Repubblica quando la città era conosciuta come “Formiae”. Questo straordinario serbatoio sotterraneo, dotato di un sistema di canalizzazione all’avanguardia, testimonia l’abilità dei Romani nell’idraulica.
Il “Cisternone” è un impressionante esempio di ingegneria idraulica romana, progettato per resistere alla pressione dell’acqua con una capacità di circa 7.000 metri cubi.
Questa straordinaria struttura è caratterizzata da robuste pareti e una serie di pilastri che supportano volte a crociera. Le tecniche costruttive utilizzate garantiscono una distribuzione uniforme del peso e della pressione dell’acqua, evitando cedimenti strutturali
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Parco Naturale di Gianola, Formia
Un’altra bellezza del territorio della provincia di Latina che vale la pena visitare durante le Giornate FAI di Primavera è il Parco Naturale di Gianola, nel territorio di Formia. Con ingresso da Via del Porticciolo Romano, i visitatori avranno l’opportunità di scoprire un luogo di straordinaria bellezza naturale e storica.
Il Parco Naturale di Gianola si trova lungo la costa tirrenica, a Formia. Questo parco è un’oasi di biodiversità che si estende su una superficie di circa 309 ettari.
L’ambiente del parco è ricco di flora e fauna, con una varietà di specie vegetali tipiche della macchia mediterranea. Nel parco sentieri che si snodano tra la vegetazione e conducono a punti panoramici spettacolari.
All’interno del parco si trovano i resti archeologici della Villa di Mamurra e il Porticciolo Romano.
I resti della Villa di Mamurra sono un’importante testimonianza di epoca romana. Il suo proprietario, Lucio Mamurra, un cavaliere romano originario di Formia, si arricchì notevolmente durante le campagne militari in Gallia. La sua villa rifletteva il suo status e la sua ricchezza. Costruita nel I secolo a.C., la villa si estendeva lungo la costa, offrendo una vista spettacolare sul mare.
All’interno del Parco anche il Porticciolo Romano di Gianola, adiacente alla villa, serviva come approdo privato e area per l’allevamento dei pesci.
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Ponte di Passo Genovese a Borgo Sabotino, Latina
Il Ponte di Passo Genovese, in Strada Valmontorio a Latina, prende il nome dagli scambi commerciali con i mercanti genovesi, in particolare minerali dell’Isola d’Elba destinati alle ferriere di Conca. Il borgo, poi Borgo Sabotino, sorse per la bonifica, facilitata dal Canale Mussolini, che collegava i fiumi ai laghi costieri lungo la storica Fossa Augusta.
Il ponte, ristrutturato sotto Papa Pio VI (1775-1799), era originariamente in legno e forse risalente all’epoca romana. Strategico per il commercio pontino, facilitava il trasporto via terra e attraverso la Fossa Augusta.
Negli anni ’20-’30, la bonifica mutò i borghi e Passo Genovese divenne Borgo Sabotino. La struttura attuale riflette lo stile settecentesco e comprende un terrapieno in pietra, un ponte in muratura con quattro archi, un secondo terrapieno e un ipotetico molo in legno.
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Lago di Fogliano, Latina
Il Lago di Fogliano è un lago salmastro in provincia di Latina, a pochi chilometri dal centro della città.
È il più grande dei quattro laghi costieri presenti all’interno del Parco Nazionale del Circeo, del quale è parte integrante. È direttamente collegato al mare attraverso due canali che garantiscono il circolo dell’acqua salmastra.
Il complesso del lago di Fogliano è un sito di particolare interesse naturalistico, poiché caratterizzato da un ecosistema di grande valore ambientale, con una ricca biodiversità che include specie vegetali tipiche della macchia mediterranea e una fauna avicola di rilievo.
Il complesso di Fogliano è un luogo di straordinario fascino che unisce elementi storici, architettonici e naturalistici.
Il borgo è situato sulle rive del lago, in un ambiente lagunare di grande pregio ecologico, all’interno del Parco Nazionale del Circeo. L’architettura è semplice e funzionale, ma conserva l’eleganza tipica delle residenze di campagna nobiliari.
Villa Caetani ha una struttura di impronta neoclassica ed è caratterizzata da una sobria eleganza. La villa presenta una facciata simmetrica, ampie finestre e una loggia che si affaccia sul lago.
La casina inglese è un edificio in stile anglosassone realizzato nel 1877. Inizialmente nacque come casale per ospitare i lavoratori agricoli della zona, ma in un secondo momento, con Ada Wilbraham Caetani, divenne un “caffè letterario” ante litteram.
Sono presenti anche una casina di caccia e una chiesa, risalente ai Caetani. Il borgo, a lungo in abbandono, è interessato dall’avvio di un progetto di recupero.
Durante le giornate del FAI si potranno osservare da vicino alcuni degli edifici che caratterizzavano il Borgo all’epoca dei Caetani, ma non sarà possibile l’accesso interno a causa della pericolosità delle strutture non ancora messe in sicurezza. Sarà invece possibile l’ingresso nella Chiesa di San Andrea, anch’essa parte del Borgo all’epoca di dominazione dei duchi di Sermoneta.
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