Il Comune di Anzio ha appena pubblicato un bando di gara finalizzato all’appalto del servizio mensa, ormai scaduto da dieci mesi. Attualmente il servizio è gestito, con contratto di proroga, dalla società “La Serenissima” ma i genitori si lamentano per la bassa qualità del cibo: riso crudo e pasta scotta. Andrea Mingiacci, consigliere comunale del Pd, ha presentato un’interrogazione consiliare per fare luce su alcune criticità riscontrate nel testo del bando. Alle ore 14.30 di oggi si riunirà la Commissione Trasparenza per esaminare il bando.
È richiesto, come requisito di capacità tecnica un fatturato pari ad 8 milioni di euro: per l’esponente del Pd è troppo elevato. In questo modo – spiega – si rischia di ridurre la concorrenza di aziende più piccole che potrebbero presentare elementi qualitativi maggiori. Secondo lui sarebbe opportuno abbassare la soglia a 5 milioni di euro. Troppo basso, a suo parere, anche il presso base d’asta di 5,1′ euro a pasto. Mingiacci non si trova d’accordo anche sul fatto che sul bando è scritto che è “preferibile” utilizzare il personale della precedente ditta fornitrice. Il consigliere del Pd sottolinea che il termine “preferibile” potrebbe nascondere al suo interno la possibilità di cambiare il personale.
Intanto tra i genitori cresce il malcontento: cibo di bassa qualità, prezzi più alti per la mensa che non corrispondono ad un servizio migliore. In questi giorni, inoltre, circolano volantini anonimi che incitano i genitori dei 3 mila studenti interessati a firmare una petizione per non pagare le rette. L’assessore alla Cultura Laura Nolfi ha, inoltre, comunicato che dalla prossima settimana sarà aperto uno sportello il martedì e giovedì pomeriggio per accogliere tutte le richieste dei genitori.