In commissione Trasparenza, si è fatto il punto sullo stato di avanzamento del progetto di riqualificazione “A gonfie vele, in direzione ostinata e contraria”, finanziato con fondi del PNRR.
«Era importante inquadrare lo stato di fatto di fronte alla possibilità di non vedere realizzata l’opera nella sua interezza» sottolineano i consiglieri comunali di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 dopo la seduta.
Il progetto, una volta concluso, è destinato a cambiare il volto del quartiere Q4.
L’intervento include anche la demolizione dell’ex Icos, lo scheletro che troneggia da anni all’ingresso di Latina sulla Pontina: «Un rudere che rappresenta un pessimo biglietto di ingresso alla città e che abbiamo l’occasione imperdibile di abbattere e riqualificare».
Il progetto “A gonfie vele” e i costi aumentati
Finanziato inizialmente all’interno del programma Pinqua, il progetto è stato fatto confluire dal governo Draghi nel PNRR. In questo ambito infatti i fondi europei sarebbero stati subito disponibili.
Contestualmente, spiegano i gruppi consiliari di opposizione, c’è stata la richiesta da parte del Ministero delle Infrastrutture di rimodulare gli scopi del progetto. Il target del Pinqua infatti era finalizzato alla rigenerazione urbana, quello del PNRR invece all’efficientamento energetico.
«Il Comune, ente beneficiario, e l’Ater, ente attuatore secondo il protocollo d’intesa siglato nel 2021 sotto la precedente amministrazione, hanno rimodulato il progetto in funzione dei nuovi obiettivi dividendolo in due stralci. Anche perché nel frattempo sono cambiate le condizioni del mercato, con un incremento dei prezzi dei lavori di oltre il 48%».
I primi lavori: si parte con la demolizione dello scheletro sulla Pontina
I lavori del primo stralcio sono coperti dai 15 milioni di finanziamento originari. Vi rientrano la demolizione dell’ex Icos, la ristrutturazione di 18 su 27 appartamenti Ater, la sostituzione degli infissi del lotto 46 del palazzone denominato “Le Vele” e lavori di recupero e arredo urbano come la cavea con i giochi per bambini.
I consiglieri hanno riferito circa i tempi di attuazione.
La demolizione prenderà circa un mese e mezzo. Nel frattempo l’impresa aggiudicatrice completerà il progetto esecutivo anche del secondo stralcio.
La deadline per il primo stralcio è il 31 marzo 2026. Durante i tempi di realizzazione del primo stralcio, si cercheranno altri fondi per completare gli interventi. Il secondo stralcio infatti può essere realizzato a stati di avanzamento successivo e non necessariamente con unico finanziamento.
In attesa di risposte dal Ministero prima di procedere con i lavori
«Ringraziamo gli uffici Urbanistica e l’Ater per l’aggiornamento e per come stanno gestendo una situazione critica. Resta la necessità di acquisire risposta del Ministero sulla rimodulazione del progetto – sottolinea la minoranza – e verificare in tempi rapidi la sostenibilità quantomeno del primo stralcio».
«Serve un impegno chiaro dell’amministrazione in questa direzione». La commissione verrà riconvocata una volta avuto riscontro dal Ministero.
«È nostro compito fare chiarezza – concludono dall’opposizione – e vigilare affinché venga portata a compimento prioritariamente e in breve tempo la demolizione dell’ecomostro ex Icos, quale premessa essenziale per la riqualificazione urbana di quel quartiere».
Leggi anche: 28 milioni di euro per i lavori Pnrr che rifanno il look a Latina