Con il ricorso al Capo dello Stato, l’amministrazione ha impugnato il provvedimento del 18 novembre 2024 della Regione Lazio contenente gli esiti dell’Avviso Pubblico per il potenziamento e innovazione della raccolta differenziata.
L’esclusione del progetto del Comune di Anzio sulle isole ecologiche
Nella graduatoria pubblicata dalla Regione venivano evidenziate le motivazioni di esclusione del Comune di Anzio ovvero:
“Il progetto non risulta coerente con le finalità previste dall’articolo 1 dell’Avviso Pubblico in quanto le lavorazioni per l’ammodernamento delle due strutture adibite a ecocentri non rientrano in nessuna tipologia di intervento prevista e non si ravvisa il conseguente aumento della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani”.
Il dirigente Area Ambiente e Sanità ritiene ingiusta questa esclusione dal finanziamento in quanto «(…) i Centri di Raccolta Comunale e/o Ecocentro risultano essere la medesima infrastruttura e, in moltissime realtà regionali, hanno costituito e costituiscono l’infrastruttura a servizio della raccolta dei rifiuti, volta a consentire alla cittadinanza il conferimento di rifiuti sia ordinariamente facenti parte del sistema di raccolta urbana che di materiali “Speciali – Pericolosi – Voluminosi, etc.(…)”.
Le contestazioni dell’amministrazione: «Il progetto avrebbe abbassato la Tari»
Inoltre, sempre secondo il Comune, l’intervento delle opere richieste consentirebbe anche un sensibile abbattimento della Tari in quanto “permetterebbero di non caricare ulteriormente il servizio di Igiene urbana della raccolta alle utenze anche durante i fine settimana, soprattutto nella giornata festiva della domenica”.
Per questo l’amministrazione ha deciso di presentare ricorso al Presidente della Repubblica per far riammettere il Comune di Anzio nella graduatoria dei Comuni finanziati e “assicurare la tutela dei diritti del Comune di Anzio”.
Non c’è la quantificazione del costo dell’avvocato. Che comunque non sarà gratis.
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