Quest’area, che potrebbe sembrare un semplice angolo di Roma, è ora diventata uno dei siti archeologici più interessanti della Capitale.
Fino ad oggi Largo Corrado Ricci non era mai stato oggetto di scavi, ma ora tutto è cambiato: è infatti in atto una campagna di scavi per riportare alla luce i resti dell’antico Templum Pacis, il maestoso complesso monumentale voluto dall’Imperatore Vespasiano.
Gli scavi a Largo Corrado Ricci
Gli scavi presso il sito archeologico di Largo Corrado Ricci a Roma erano già iniziati nel novembre 2024 e si concluderanno presumibilmente nel 2026.
L’investimento per portare alla luce l’antico Templum Pacis, ha avuto un costo di 2,7 milioni di euro, finanziati tramite i fondi PNRR.
I resti del leggendario complesso voluto fortemente dall’Imperatore Vespasiano, è situato a circa 6 metri di profondità sotto l’attuale piano stradale.
L’area di scavo si trova all’interno di un settore che in epoca romana faceva parte del Foro di Nerva costruito dal successore di Domiziano, l’imperatore Nerva.
I risultati dei primi scavi a Largo Corrado Ricci
Il primo ciclo di scavi si è svolto tra giugno 2022 e gennaio 2024.
Durante questi mesi gli archeologi hanno riportato alla luce edifici che risalgono al XVI e XVII secolo. Grazie alle mappe e i documenti dell’epoca possiamo ricostruire il passato di questi edifici. Tra questi spicca in modo particolare un antico forno comunitario. L’edifico appare in diverse vedute d’epoca che dimostrano come fosse attivo fino all’Ottocento.
In questo spazio tutti i residenti del quartiere portavano i loro cibi per cuocerli in modo conviviale.
La presenza di molteplici edifici medievali suggerisce che la zona fosse anticamente, un centro di attività commerciale e artigianale.
Una scoperta particolare
Gli scavi, per riportare alla luce le antiche mura del Templum Pacis a largo Corrado Ricci, hanno intanto già riservato una sorpresa.
La sorpresa per gli archeologi è stata quella di trovare degli antichi resti umani risalenti al tardo XVI secolo.
Si tratta di un uomo di circa 35 – 40 anni le cui ossa non sono state trovate all’interno di una tomba ma in una posizione insolita, non consueta per una sepoltura. Gli studiosi hanno ipotizzato che l’uomo possa essere stato abbandonato o trasportato li, dopo il suo decesso.
Accanto allo scheletro dell’uomo, sono state rinvenute anche quattro monete e un pugnale, che suggeriscono un retroscena piuttosto complesso.
L’evoluzione di Largo Corrado Ricci: La Torre dei Conti
Nel corso dei secoli il sito di Largo Corrado Ricci è stato soggetto a moltissime trasformazioni ed è stato testimone di molti episodi storici.
Nel XIII secolo l’area ospitava la famosa Torre dei Conti, una delle strutture più alte di Roma che fu costruita da Papa Innocenzo III.
L’imponente edificio fu edificato per volere del Pontefice per la potente famiglia Conti di Segni.
Nel corso del Medioevo, Largo Corrado Ricci fu trasformato in un giardino e nei secoli successivi divenne uno spazio residenziali con l’edificazione di nuove case e palazzi.
Nel XIX secolo la famiglia Nicolini prende possesso dell’area e vi costruisce un palazzo di sette piani, collegato alla Torre dei Conti, che diviene anch’essa un condominio.
La nascita di Via dei Fori Imperiali
Negli anni Trenta del Novecento l’area subì una nuova e definitiva trasformazione.
Con la costruzione di Via dei Fori Imperiali, il palazzo che la famiglia Niccolini aveva fatto costruire fu demolito per lasciare spazio all’area che oggi conosciamo.
Gli scavi attuali stanno cercando di far emergere proprio le fondamenta di questo palazzo cercando di riportare alla luce le strutture antiche che si trovavano sotto la sua superficie.
Per arrivare ai resti del tempio bisogna ancora scavare, visto che è situato a circa 6 metri di profondità sotto l’attuale piano stradale. La stratificazione storica del sito potrebbe riservare ancora sorprese man mano che si continuerà a scavare.
Un cantiere aperto al pubblico
Gli scavi di Largo Corrado Ricci saranno aperti al pubblico, così da poter dare la possibilità ai romani di osservare da vicino i resti finora riportati alla luce.
Sarà possibile visitare il sito archeologico venerdì 28 Marzo 2025, su prenotazione allo 060608.
Si tratterà di un’opportunità unica per partecipare dal vivo al risorgere della storia e dell’antichità di Roma, in un’area stratificata da millenni. Un’occasione unica per immergersi nei resti di secoli di trasformazioni urbane.
Questi scavi non sono solo una scoperta archeologica ma anche un’importante occasione di dialogo tra il passato e il presente.
Leggi anche: Una sensazionale scoperta archeologica riscrive la storia della provincia di Latina