Simonetta Kalfus, pensionata di Ardea, si era sottoposta ad un intervento di chirurgia estetica in una struttura privata di Roma, a Cinecittà. A seguito di complicanze, si trovava in coma vegetativo dal 14 marzo scorso all’ospedale Grassi di Ostia.
Il giorno precedente al decesso, la figlia della donna aveva presentato una denuncia-querela ai carabinieri di Ardea nei confronti dei medici che avevano effettuato l’operazione di liposuzione nella struttura privata della capitale il 6 marzo scorso.
La salma della donna è stata trasferita dall’ospedale Grassi, dove è deceduta, al Policlinico di Tor Vergata per eseguire l’autopsia.
I risultati dell’esame autoptico saranno cruciali per le indagini. L’autopsia dovrà stabilire se ci siano state negligenze o errori durante l’intervento o nella gestione post-operatoria della paziente.
Il ricordo degli amici
La consigliera comunale di Ardea Eleonora Leoni ha rivolto un commosso saluto a Simonetta dalle sue pagine social:
“Cara Simonetta Kalfus la tua scomparsa mi addolora. La tua bambina amata è distrutta dal dolore: dalle tanta forza, ti voglio bene amichetta mia eri una donna splendida”.
Un amico la ricorda così «Quante risate ci siamo fatti. Ti porto nel cuore amica mia, riposa in pace. Eleonora e Danilo, mi stringo forte a voi e al vostro dolore».
«Quante risate ci siamo fatti – si legge in un post -. Ti porto nel cuore»
I rischi degli interventi di medicina estetica
Gli interventi di medicina estetica sono interventi medici a tutti gli effetti e in quanto tali ad eseguirli devono essere esclusivamente medici abilitati.
Come il caso della donna di Ardea dimostra, anche se ad eseguirli sono medici abilitati che operano in centri medici veri e propri, tali interventi non sono esenti da rischi. Il rischio è ancora maggiore se ci si affida a chi esercita abusivamente la professione medica.
Anche la “semplice” somministrazione di sostanze come botox e filler può avere gravi conseguenze. Può infatti provocare reazioni avverse, infezioni e complicazioni permanenti, con esiti gravi, laddove non fatali, per i pazienti. Per questo è necessario che ad eseguire anche questi interventi, relativamente più semplici, sia personale medico abilitato.
Di recente a Latina i Carabinieri del NAS hanno scoperto un centro estetico in cui venivano eseguiti trattamenti estetici invasivi senza alcuna abilitazione medica. Il “medico” che effettuava i trattamenti effettuava valutazioni cliniche, diagnosi e iniezioni di filler e botox, senza aver mai conseguito i titoli necessari per l’esercizio di tale attività.
L’indagata è stata deferita all’Autorità Giudiziaria per esercizio abusivo della professione medica mentre la Procura della Repubblica di Latina ha emesso un decreto di sequestro preventivo in via d’urgenza della struttura.
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