Il tema delle discariche non bonificate o che dovrebbero essere impiantate è solo l’ultimo di una serie di atti di una politica fatta di scelte scellerate, senza alcun rispetto dell’ambiente della campagna romana.
Un appello, uno sfogo, una denuncia che Francesca Calissoni Bulgari ha voluto mettere nero su bianco con la sua lettera aperta.
La lettera aperta di Francesca Calissoni Bulgari
“Benvenuti ad Aprilia, futura discarica di Roma e Latina. Aprilia gemellata con le discariche. Aprilia: i turisti verranno ad ammirare non la campagna romana ma discariche, termovalorizzatori, pannelli solari, biogas e chissà quale altra schifezza.
La mia famiglia da 70 anni ha come missione la valorizzazione e la salvaguardia del territorio di Aprilia.
Cominciò mio padre, comprando i terreni che oggi sono uliveto e oasi naturale. Ci mise impegno, passione, competenza agronomica: voleva lasciare ai posteri qualcosa di unico e di incontaminato.
Lottò contro speculazioni di ogni tipo fino a far chiudere la discarica abusiva di Sant’Apollonia, che era completamente fuori controllo, per salvaguardare le falde acquifere.
Contemporaneamente s’impegnò a migliorare le difficili condizioni della comunità: fece sistemare le strade e portare l’energia elettrica a Campo di Carne (frazione di Aprilia LT) e le linee telefoniche; come presidente del Consorzio di Bonifica di Ardea vincolò 60.000 ettari a terreno agricolo sventando la dilagante cementificazione.
Noi due figlie, Laura e Francesca, abbiamo raccolto il testimone e negli anni ci siamo impegnate per fare di questo terreno un polmone verde incontaminato, un’oasi naturale, dove rari esemplari di fauna e flora sono a disposizione dei visitatori.
Per la prima volta un territorio privo di attrattive originali è diventato un punto di riferimento per gli amanti del verde, dell’aria pulita, della natura.
La Tenuta Calissoni Bulgari è molto visitata dalle famiglie, soprattutto dai bambini che finalmente vedono quello che per loro esisterebbe solo in tv o sul telefonino.
Questo esemplare modello di eco-sistema è oggi a rischio, accerchiato da interessi economici che ignorano l’ambiente e, anzi, non si preoccupano delle conseguenze di aprire una discarica adiacente alla vecchia discarica che inquina da mezzo secolo il territorio.
Ma avevamo un sogno: mettere sotto tutela dei Beni Culturali 4.000 ettari di campagna romana e avremmo salvato il salvabile.
Oggi questo sogno si sta infrangendo e non abbiamo armi per combattere … Ma questa è l’Italia dove tutto è permesso e niente è garantito.
Stiamo perdendo tutti: la dignità, il valore delle nostre case, il valore delle nostre aziende, il valore dei nostri campi coltivati egregiamente da persone accorte e competenti.
Chissà se prevarrà il buon senso e si fermerà la scure che si sta abbattendo su di noi.
Stiamo perdendo tutti”.
Francesca Calissoni Bulgari, amministratore Tenuta Calissoni Bulgari
Una storia da raccontare e che non deve finire
La Tenuta è stata fondata ad Aprilia nel 1956 da Franco Calissoni e dalla moglie Anna Bulgari.
Franco Calissoni, laureato in agronomia, trasformò acquitrini e terra incolta in un’oasi naturale.
Oggi l’azienda si estende su 60 ettari con 11.500 ulivi. È un centro produttivo e naturalistico.
La bellezza della Tenuta ha attirato anche i registi, che spesso l’hanno utilizzata come location per le loro pellicole. Recentemente lì sono state girate alcune scene della serie Tv di Rai 1 dedicata ad Oriana Fallaci
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