Un inatteso colpo di scena si è verificato nella vicenda della palestra dell’hotel di lusso a Frascati in via Tuscolana n.20.
Il Consiglio di Stato ha accolto temporaneamente le richieste dei proprietari della struttura, sospendendo l’esecutività della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio che ne aveva confermato l’abbattimento richiesto dal Comune di Frascati.
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La decisione arriva dopo una lunga battaglia legale tra il Comune di Frascati e la società che gestisce l’impianto.
I giudici hanno ritenuto che la demolizione avrebbe causato un danno grave e irreparabile all’attività sportivo-ricreativa, considerando anche la natura precaria dell’opera e il suo impatto ambientale limitato.
Frascati, la palestra nell’hotel di lusso
L’edificio, di 270 metri quadri e alto circa 5 metri, secondo quanto contestato dal Comune di Frascati sarebbe stato costruito senza le tutte necessarie autorizzazioni edilizie.
La palestra, situata accanto alla piscina e ai campi da paddle dell’hotel, ospita spogliatoi, bagni, un bar e vari impianti tecnologici. Realizzata con una struttura portante in ferro e pannelli prefabbricati, include una canna fumaria esterna e pannelli per la produzione di acqua calda sanitaria.
A ottobre 2024, il TAR del Lazio aveva confermato l’ordinanza di demolizione emessa dal Comune, dando ai proprietari 90 giorni di tempo per provvedere allo smantellamento.
L’acquisizione di Frascati abortita e il ricorso al Consiglio di Stato
Scaduto il termine senza che la demolizione fosse avvenuta, il 5 gennaio 2025 il Comune aveva avviato la procedura per acquisire gratuitamente la struttura, annettendola al patrimonio comunale.
Tuttavia, la società proprietaria ha impugnato il provvedimento e si è rivolta al Consiglio di Stato, chiedendo la sospensione della sentenza del TAR.
I giudici hanno valutato che la struttura fornisce servizi essenziali all’attività sportiva e ricreativa e che la sua demolizione potrebbe compromettere l’equilibrio degli interessi in gioco.
Le motivazioni della sospensione sulla palestra di Frascati
La decisione del Consiglio di Stato si basa su diversi fattori. Innanzitutto, il danno economico che deriverebbe dalla demolizione della palestra, compromettendo un’attività sportiva consolidata.
I giudici hanno inoltre rilevato che la struttura ha un impatto ambientale minimo rispetto alle opere già autorizzate nella stessa area.
Per questi motivi, è stata accolta la richiesta di sospensione della demolizione in attesa della decisione definitiva sul merito della questione.
Un caso ancora aperto per Frascati
La vicenda della palestra di Frascati resta dunque ancora aperta. Forse il Consiglio di Stato ha voluto mandare un segnale alle parti di sedersi a un tavolo e trovare un accordo, visto anche che la struttura avrebbe già l’autorizzazione paesaggistica.
Il Comune di Frascati, che aveva puntato sull’abbattimento dell’immobile per presunte irregolarità urbanistiche, si trova ora dunque a dover affrontare un nuovo scenario legale.
Nel frattempo, l’impianto continuerà a rimanere in funzione fino alla sentenza definitiva che dovrebbe dare lo stesso Consiglio di Stato se non avviene prima un accordo.
La battaglia giudiziaria tra l’amministrazione comunale e la società sportiva si annuncia lunga e complessa, con possibili ripercussioni anche sul futuro assetto urbanistico dell’area.
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