La proposta mira a ridurre il degrado urbano nella strade di Roma, tutelando l’ambiente e proteggendo la salute dei cittadini dal fumo attivo e passivo.
I principali fautori della proposta presentata nel I Municipio, sono il Capogruppo della lista civica Roma Futura, Lorenzo Minio Paluello e Nathalie Naim della Lista Civica Gualtieri.
La proposta è stata discussa lo scorso 19 marzo dal Consiglio del Municipio I, ma il voto si è concluso con una perfetta parità tra favorevoli e contrari, anche a causa delle numerose assenze. Ora dovrebbe essere rimessa al voto durante la prossima seduta del Consiglio.
I pro e contro dell’iniziativa
Il divieto di fumare nel centro storico di Roma è sicuramente un genere di proposta che fa discutere.
Se da un lato, i mozziconi lasciati per terra tra le vie più belle della Capitale sporcano notevolmente la città, è anche vero che non fumare per strada può limitare oggettivamente la libertà dei cittadini.
Infatti a Roma il divieto di fare uso di sigarette esiste già, ma solamente all’interno di parchi e giardini pubblici.
L’iniziativa presentata dal Capogruppo di Roma Futura, mira ad estendere il divieto di fumare anche per le vie del centro e in tutte le aree di pubblico interesse.
Un progetto quindi, che non ha solo a che fare con l’ambiente inteso come spazio verde, ma soprattutto con la qualità dell’aria in senso più ampio.
Un punto di svolta che rappresenta la volontà di rendere Roma e il suo cuore pulsante, uno spazio più salubre e vivibile per tutti, ma ovviamente mettendo un limite alla libertà di dove si vorrebbe fumare.
Quel che è certo è che il fumo è la più importante causa di malattie cardiovascolari e respiratorie, insieme all’inquinamento atmosferico.
Roma, il Centro segue le orme delle altre città
Roma sceglierebbe dunque di seguire le politiche già adottate in altri grandi metropoli internazionali. Inoltre, il divieto di fumo nel centro di Roma si ispira a iniziativa già simili e in vigore a Milano.
Nel Capoluogo lombardo è stato introdotto il divieto di fare uso di sigarette in spazi pubblici all’aperto, strade e addirittura fermate di mezzi pubblici.
Allo stesso modo anche New York e Melbourne hanno adottato delle politiche di limitazione del fumo all’aperto, con il supporto della cittadinanza.
L’organizzazione Mondiale della Sanità si è espressa positivamente a favore dell’introduzione del divieto di fumo, sostenendo come l’adozione di queste politiche possa tutelare la salute dei cittadini.
Le aree dedicate ai fumatori
Per cominciare, l’obiettivo del progetto è creare delle aree specifiche per i fumatori che saranno adeguatamente attrezzate con cestini per la raccolta dei mozziconi e pannelli informativi.
I pannelli avranno il compito di sensibilizzare l’opinione pubblica ai danni e ai rischi del fumo passivo.
Una soluzione che presenta diversi aspetti positivi, ma potrebbe anche comportare dei rischi.
Infatti la creazione di spazi dedicati potrebbe favorire l’accumulo di fumo in zone ristrette, aumentando il pericolo per i fumatori stessi.
La sperimentazione nel I Municipio
Il I Municipio di Roma è stato scelto come cuore pulsante di questa iniziativa.
Il centro di Roma rappresenta solo il primo dei tasselli e si può già oggi ipotizzare anche una eventuale estensione della norma all’interno di tutto il territorio della città.
Il periodo di prova in centro storico avrà una durata di 12 mesi, che saranno utili per monitorare gli effetti della misura nel centro storico.
Le piazze, le strade e i giardini dell’area Unesco, insieme alle zone che facevano parte dell’ex XVII Municipio, saranno i luoghi simbolo scelti per avviare questa sperimentazione.
Il divieto di fumare secondo i proponenti
Secondo Lorenzo Paluello, il divieto di fumare nel centro storico a Roma non è una battaglia contro i fumatori, ma una decisione che risponde alla necessità di creare spazi urbani più puliti e sicuri.
Ha affermato il Capogruppo della civica Roma futura:
“L’inquinamento atmosferico e il degrado non sono inevitabili, possiamo agire con politiche efficaci che migliorano la qualità della vita senza limitare la libertà individuale, ma promuovendo il rispetto reciproco e il benessere collettivo”.
L’obiettivo è fare del centro storico di Roma un esempio di sostenibilità e salute pubblica, tutelando l’ambiente e migliorando la vivibilità degli spazi condivisi.
Leggi anche: Disturbi alimentari in aumento: +60% di nuovi casi al Bambino Gesù di Roma dal 2019