In data 25 marzo è avvenuto un incontro di aggiornamento nell’ufficio del Commissario straordinario del Comune di Aprilia dove si è discusso degli sviluppi del progetto.
I mesi passati hanno visto un lungo stop per quello che riguarda i lavori della struttura sociale. Ora, dopo la conferma della possibilità d’utilizzo dei fondi del PNRR, ora la Mensa dei poveri ha un suo futuro.
L’evento è stato anche occasione per chiarire l’effettivo scopo del progetto della Fondazione Come Noi a partire dalla nascita dell’idea sino alla situazione attuale. Inoltre si sono chiarite le modalità di utilizzo e gestione dell’intero immobile.
La nascita dell’idea della mensa dei poveri di Aprilia
Questo importante incontro è avvenuto alla presenza di parte della direzione della Fondazione Come Noi presieduta da Amerigo Protano, del Commissario straordinario Paolo D’Attilio e del sub-Commissario Domenico Talani e dei tecnici comunali l’architetto Paolo Terribili e la dottoressa Teresa Marino in qualità di dirigente responsabile dell’Ufficio Servizio Sociale professionale.
Amerigo Protano ha posto il focus sull’importanza del progetto e del suo sviluppo storico:
“Tutto è nato da due gruppi: il gruppo “Belli dentro” e la Fondazione Come Noi che iniziò diversi anni fa con i ritiri spirituali. Questi vengono fatti per l’apostolato e ognuno trova il suo percorso.
Il mio era questo, di far bene come Associazione, anche in aiuto ad altre associazioni. Da qui è nata l’idea del nostro progetto, dopo altri in tutta Aprilia come quello dell’area giochi accessibile Parco ex Manaresi ora parco in Movimento”.
“Durante il periodo di Domenico D’Alessio sindaco, ci mise al corrente della difficoltà dell’idea del dormitorio. Così ci avvicinammo al progetto Mensa.
All’epoca la Regione ci appoggiò senza aver chiesto nulla: arrivarono 40 mila euro su iniziativa del dipendente di Giunta Di Resta.
Ulteriore tappa di questa storia sono state le raccolte alimentari ai più bisognosi, in occasione delle festività natalizie, insieme alle sette chiese apriliane.
I fondi per le iniziative venivano raccolti con stand gastronomici durante San Michele oppure con riffe, tutto poi dato in beneficenza”.
Dormitorio e servizio di fermo posta: ecco le iniziative legate alla mensa sociale Apriliana
La dottoressa Teresa Marino, ha voluto precisare gli aspetti più pratici del progetto e rendere chiaro l’obiettivo sociale dietro la mensa dei poveri.
“Il progetto nasce dalla partecipazione del Comune ai bandi PNRR con un linea di intervento sui servizi sociali. In questo caso, si prevedeva la realizzazione di un centro servizi per la povertà estrema.
Il Comune vuole realizzare, costruire e implementare un dormitorio notturno per senza dimora: 20 posti per 10 uomini e 10 donne separati con servizi come docce e igienici.
Oltre ad essere “rifocillati” fisicamente, l’obiettivo è un orientamento e se possibile un reinserimento in società tramite un progetto di vita“.
“Con gli operatori dei servizi sociali – prosegue Teresa Marino – si costruisce un progetto di inclusione sociale con tirocini e altre modalità di inserimento, dal lavoro fino all’intervento di rete con associazioni.
La convenzione iniziale stipulata nel 2013, prevedeva il solo immobile della mensa sul terreno di Via Giusti di circa 580 metri quadri.
Con un vincolo di destinazione a finalità sociali, l’accordo proposto alla Fondazione Come Noi ha poi virato anche su altri servizi ulteriori: è stato riacquisito dal Comune per poterlo ristrutturare coi finanziamenti PNRR, mantenendo una metà destinata allo scopo originario”.
Anche il cCommissario Paolo D’Attilio ha insistito sull’importanza e sulla sua premura verso questa iniziativa:
“Il progetto era diventato molto grande. Coi fondi del PNRR e la nostra idea di dormitorio, unita al progetto mensa, è uscito fuori un prodotto unico nel suo genere anche per l’intera regione.
Per Marzo 2026 potrebbe esser pronto tutto”.
L’opinione pubblica sul progetto mensa dei poveri
Altro spazio dell’incontro è stato riempito dalle discussioni sull’opinione pubblica rispetto a questo progetto.
Tutti i partecipanti hanno tenuto a rassicurare e a puntualizzare alcuni aspetti, verso chi potrebbe aver timore o dubbi.
Il presidente Protano per primo si è detto fiducioso:
“Tanti degli abitanti di zona e dei condomini vicini alla mensa sono contenti del progetto e addirittura ci hanno proposto una mano ad avvenuta realizzazione. L’interesse è prevalentemente sociale e non di lucro“.
Nuovamente la dottoressa Marino ha ribadito la totale messa in sicurezza dell’ambiente:
“Ogni parte dell’ambiente sarà sorvegliata e soprattutto destinata ad un reinserimento seguito e controllato nella rete sociale.
Nulla, da progetto, sarà lasciato al caso. Ci saranno anche guardie notturne e l’accesso sarà regolamentato e temporaneo”.
La situazione attuale del progetto sul terreno di Via Giusti
Infine, anche l’architetto Paolo Terribili ha potuto dare delle rassicurazioni relative alle tempistiche di realizzazione definitiva di tutto il progetto.
“Il progetto è pronto, stiamo procedendo per assegnare alla ditta le varie opere. Tutto è stato consegnato dal tecnico incaricato. Sul piano tecnico è tutto al suo posto.
Si tratta di un elemento di crescita per il quartiere in un area che prima era dismessa”.
Una riunione che ha fatto dunque il punto della situazione e ricordato gli scopi dell’importantissimo progetto. Aprilia potrà così avere dal prossimo anno un punto di riferimento per le persone bisognose.
Sarà come un fiore all’occhiello da esibire contro chi invece vuole far apparire Aprilia solo come una città in odore di mafia.
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