La Mezza Maratona di Latina, in programma per domenica 30 marzo, sarà nel segno dell’inclusività. Oltre ad Alessio infatti parteciperanno anche altri atleti disabili.
L’edizione di quest’anno già conta più di 1100 iscritti, l’85% da fuori provincia. L’evento è organizzato da InCorsa Libera e prevede, oltre alla 21km, una 10km e una Family Walk gratuita e aperta a tutti.
Il percorso si snoderà, a partire dal campo CONI, tra le strade del centro, fino al mare.
Ad indossare il pettorale numero 1 sarà il pluricampione mondiale Giorgio Calcaterra.
La Mezza Maratona di Latina è patrocinata da Regione Lazio, Provincia e Comune di Latina, CONI Lazio e Opes, ed è inserita nel calendario Bronze della Fidal.
Mezza Maratona di Latina nel segno dell’inclusività: la storia di Alessio e papà Umberto
La Mezza Maratona di Latina sarà all’insegna dell’inclusività. Vi prenderanno parte infatti diversi atleti con disabilità.
All’evento parteciperanno anche Alessio, affetto da una diplegia spastica degli arti inferiori, e papà Umberto Marotta, di Isernia.
Lo scorso 23 marzo, dalla collaborazione fra i comuni di Isernia e Latina è stata donata ad Alessio una carrozzina monoposto. Questo grazie alla generosità di sponsor, partner e donatori di entrambe le città che hanno aiutato l’Asd Free Runners di Isernia a raccogliere la somma necessaria.
La solidarietà ha fatto il giro. Anche il Comune di Latina ha ricevuto dall’associazione “Il Libro di Emiliano”– sita sempre a Latina – una carrozzina da maratona, a disposizione di atleti che ne siano sprovvisti e intendano prendere parte ad eventi podistici.
Un papà sempre di corsa: intervista a Umberto Marotta
Umberto Marotta è sempre stato uno sportivo: prima calciatore, poi podista. Ma è anche impiegato, marito e padre di due figli. Con Alessio, il minore, con una disabilità motoria, condivide la passione per la corsa.
Durante le competizioni, spinge la carrozzina con sopra Alessio e tagliano insieme il traguardo. Si è raccontato in un’intervista a Il Caffè, sottolineando come le loro performance sportive potranno migliorare grazie alla carrozzina monoposto donata loro dai comuni di Isernia e Latina.
- Quando e come è nata la vostra passione per la corsa?
«La passione per la corsa è nata per gioco. All’inizio con l’obiettivo di rimettersi in forma. Poi, un amico ha cominciato a coinvolgermi nei suoi allenamenti. Da qui la sfida di partecipare a una gara podistica in occasione del suo compleanno. Era novembre 2023».
- Chi siete nel vostro quotidiano?
«Siamo una famiglia come tutte, composta da me, mia moglie Elisabetta, Mattia, il figlio maggiore, di 13 anni e Alessio di 11. Io lavoro fuori dal lunedì al venerdì. Mia moglie è una mamma e una lavoratrice. Le devo tanto per ciò che fa per la famiglia e per i figli. Non fa mancare loro nulla.
Alessio e Mattia hanno un rapporto stupendo. Mattia lo accudisce con responsabilità. Alessio ha una settimana molto scandita tra scuola (ha un bellissimo rapporto con tutti), sport e fisioterapie. Pratica, oltre la corsa, il ping pong, le bocce, la piscina, lancio di vortex, sci su carrozzina, equitazione».
La prima gara in casa e il sogno della 42km
- Ricordi la prima volta che hai corso con Alessio? In che occasione?
«La prima gara con Alessio risale a settembre dello scorso anno, in occasione della manifestazione CorrIsernia. Alessio espresse la volontà di partecipare alla 10km. Con l’aiuto di un amico realizzammo un prototipo artigianale di carrozzina e affrontammo la gara.
Dopo questa, ne abbiamo corse altre due: la Mezza Maratona di San Benedetto del Tronto a gennaio, quella di Napoli a febbraio. Ogni gara è sempre un’emozione indescrivibile».
- I tuoi allenamenti che tipo di impegno comportano in termini di tempo e sacrificio fisico?
«Attualmente sono seguito da un coach che mi prepara con allenamenti mirati in base alle gare da affrontare. Lui è di Latina, preparatissimo. Si chiama Cristian Falcone. Mi alleno quattro volte a settimana per potere preparare al meglio il fisico al fine di gareggiare con o senza Alessio.
Dieci giorni fa ho partecipato da solo alla maratona di Roma, gara di 42 Km.
In vista di Latina, Alessio è molto emozionato. Sarà la prima gara con la nuova carrozzina e parteciperemo con il team della AsD Free Runners, spingendolo a turno».
- Avete un sogno sportivo che vorreste realizzare insieme?
«Il sogno è quello di partecipare insieme ad una 42km e poi correrne il più possibile».
Una comunità che incoraggia i sogni
- Da dove nasce e come si concretizza l’idea di regalare ad Alessio una carrozzina omologata? Grazie a chi questo sogno diventa realtà?
«La società AsD Free Runners con il suo direttivo si è prodigata affinché, dalla collaborazione tra imprenditori di Latina e Isernia, grazie a numerose sponsorizzazioni, si riuscisse a raggiungere l’importo per l’acquisto della monoposto. Questo consentirà ad Alessio di gareggiare in sicurezza e comodità; a me di spingere una struttura leggera e omologata».
- Cosa noti in Alessio prima e dopo la corsa? Che benefici ha su di lui?
«Alessio prima di una gara è teso, proprio come un qualsiasi runner. Quando termina e riceve la medaglia di arrivo, esplode di felicità e immediatamente parla della gara successiva. Caratterialmente è molto coraggioso e temerario, affronta le sfide senza demordere: sarà il suo inconscio, dal momento che sa di avere dei limiti e, proprio in virtù di questo, vuole superarli tutti».
I limiti esistono solo nella nostra testa
- Che cosa significa per te essere “le gambe di Alessio” nella corsa?
«Per me è essere la sua felicità, la sua libertà di poter affrontare ogni cosa e di non fermarsi davanti a niente. Fino a che avrò forza e lui vorrà, io gli sarò accanto per affrontare ogni sfida della vita, ogni emozione, ogni esperienza.
Questo è il messaggio che vogliamo trasmettere con la nostra storia: i limiti in se stessi non esistono. Siamo noi a concepirli come tali e allora lo diventano».
E non si ferma l’entusiasmo di papà Umberto e Alessio Marotta che hanno tra i loro prossimi obiettivi, dopo la Mezza Maratona di Latina, domenica 30 marzo, le Mezze di San Benedetto del Tronto e Pescara. Straordinari nella loro umiltà: valore cardine per ogni sportivo che si rispetti.
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