Il punto di ristorazione, gestito gestito da una società franchisee, era stato aperto appena tre mesi fa, il 18 dicembre 2024, ed è il 17esimo della stessa catena nel Lazio. Dotato anche di una corsia Drive-Thru dedicata agli automobilisti.
La chiusura è avvenuta dopo che un controllo della Polizia locale di Anzio ha rivelato gravi irregolarità igienico-sanitarie. Potrà riaprire solo dopo che avrà sanato l’irregolarità riscontrata.
Secondo quanto emerso dall’ispezione, infatti, l’attività non era collegata alla rete fognaria pubblica e sversava i liquami nell’area circostante, creando una situazione di potenziale pericolo per la salute pubblica.
Le motivazioni dell’ordinanza di Anzio
Nel documento ufficiale emesso dall’amministrazione comunale si legge che:
“la Società non risulta allacciata alla pubblica fognatura, né risulta in possesso di specifica autorizzazione comunale per eventuale impianto alternativo”.
Una condizione definita “inaccettabile” dalle autorità locali, che hanno ritenuto necessario un intervento urgente per prevenire rischi sanitari.
L’ordinanza evidenzia come tale situazione possa “rappresentare un rischio per la salute e l’incolumità dei cittadini e pertanto sussistono i presupposti per l’adozione di un’ordinanza di carattere contingibile e urgente al fine di prevenire pericoli per la pubblica incolumità”.
Una misura drastica, ma ritenuta indispensabile per tutelare l’igiene e il benessere della popolazione.
La normativa sugli scarichi
Secondo il Decreto Legislativo 152/2006, noto come Testo Unico dell’Ambiente, gli scarichi di acque reflue devono essere convogliati nella pubblica fognatura, salvo diversa autorizzazione per impianti di trattamento autonomi conformi alle normative vigenti.
L’assenza di un regolare allaccio alla rete fognaria o di un impianto di trattamento conforme costituisce una violazione delle disposizioni ambientali e sanitarie, con conseguenze amministrative e, nei casi più gravi, penali.
Le attività di ristorazione sono inoltre soggette a controlli periodici per garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie stabilite dal Regolamento CE 852/2004, che impone standard rigorosi per la gestione dei rifiuti e degli scarichi idrici.
La mancata conformità può comportare sanzioni severe, fino alla chiusura dell’esercizio.
Il Comune di Anzio ha fatto sapere che la riapertura del fast food sarà possibile solo dopo la regolarizzazione della situazione e il pieno rispetto delle normative vigenti.
Nel frattempo, si attendono eventuali dichiarazioni da parte della catena KFC in merito alla vicenda.
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