Sono talmente tanti gli «OMISSIS» negli atti pubblici che non riusciamo a ricavare di quale chiosco si tratti e dove sia collocato. Questo naturalmente tutto a scapito della tanto sbandierata trasparenza.
Verosimilmente dovrebbe trattarsi di un chiosco nella zona del lago Albano di Castel Gandolfo.
L’Amministrazione comunale di Castel Gandolfo ha revocato la licenza per la somministrazione di alimenti e bevande a causa di una violazione urbanistico-edilizia.
Il provvedimento, frutto di un lungo iter amministrativo e giudiziario, ha portato alla confisca della struttura e alla sua acquisizione nel patrimonio comunale.
La decisione si basa sulla legge regionale 22/2019, art. 84, che prevede sanzioni per la mancata conformità dell’immobile alle normative urbanistiche e di sicurezza.
Castel Gandolfo ne chiede la demolizione
Il locale, attivo da anni, era stato oggetto di un’ordinanza di demolizione nel luglio 2022, notificata alla proprietaria ma mai eseguita.
I controlli successivi del Comune e della Polizia Locale di Castel Gandolfo, effettuati nell’aprile 2024, hanno confermato la presenza di opere abusive.
Di conseguenza, con la determinazione comunale n. 385 del luglio 2024, l’immobile è stato acquisito dal Comune e la licenza ritirata.
Il confronto in Tribunale
La proprietaria del chiosco ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio contro il provvedimento comunale, sostenendo che parte dell’edificio fosse preesistente al 1953 e quindi non soggetto a demolizione.
Tuttavia, i documenti forniti non hanno fornito prove sufficienti. Inoltre, la richiesta di sanatoria presentata nel 2001 era stata archiviata per la mancanza dei nulla osta necessari.
Il Comune di Castel Gandolfo, dal canto suo, ha ribadito che gli ampliamenti effettuati nel tempo hanno reso l’edificio non conforme alle normative vigenti.
Le conseguenze della decisione per Castel Gandolfo
Con la revoca definitiva della licenza, il chiosco ha dovuto cessare l’attività e l’immobile è passato sotto la gestione del Comune. Sebbene il ricorso sia ancora pendente, l’ordinanza di demolizione rimane efficace.
La chiusura del chiosco rappresenta una perdita significativa per la comunità locale e per i turisti, che perdono un punto di riferimento storico sul lago di Castel Gandolfo. Resta da definire la futura destinazione dell’area, ora di proprietà comunale.
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