Il Consiglio di Stato ha infatti bocciato le restrizioni imposte dalla Regione Lazio sul funzionamento delle sale da gioco, regolamentate da una circolare applicativa della legge regionale.
Rischiano così di essere cancellate le norme che limitano il gioco d’azzardo e cercano di evitare l’insorgere di ludopatie.
Le contestazioni alla normativa regionale
Il Consiglio di Stato ha ribaltato una decisione precedente del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, accogliendo il ricorso di una società che gestisce due sale bingo a Latina e una a Roma.
La società appellante ha criticato duramente la circolare della Regione Lazio, evidenziando diverse problematiche, tra cui:
- La riduzione della frequenza delle giocate a una ogni 30 secondi;
- Il distanziamento obbligatorio di almeno due metri tra gli apparecchi da gioco;
- La pausa obbligatoria di 5 minuti ogni 30 minuti di gioco;
- Il divieto assoluto di fumo all’interno delle sale, senza possibilità di creare aree dedicate.
Secondo la società, queste restrizioni inciderebbero negativamente sull’attività imprenditoriale, determinando una significativa riduzione dei ricavi e la possibile chiusura di diverse sale.
Il primo giudizio del Tar e la svolta in Consiglio di Stato
Il TAR del Lazio aveva respinto il ricorso, ritenendo legittime le misure adottate dalla Regione a tutela della salute pubblica e della lotta alla ludopatia.
Tuttavia, la società ha fatto appello sostenendo che la sentenza del Tar fosse priva di una motivazione adeguata e che le limitazioni imposte dalla Regione eccedessero le sue competenze, interferendo con le regolamentazioni nazionali gestite dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello, affermando che la sentenza del Tar fosse viziata da una “motivazione apparente”, ovvero non sufficientemente argomentata. In particolare, non avrebbe risposto adeguatamente alle contestazioni della società sulle possibili ricadute economiche e operative delle restrizioni.
Quali conseguenze per le sale bingo di Latina?
L’accoglimento del ricorso significa che la questione dovrà essere riesaminata dal TAR del Lazio, il quale dovrà motivare in modo più approfondito la sua decisione.
Nel frattempo, per le due sale bingo di Latina si apre una fase di incertezza: se le restrizioni venissero confermate, potrebbero subire un ridimensionamento o addirittura la chiusura.
D’altra parte, una sentenza favorevole potrebbe allentare i vincoli imposti dalla Regione, permettendo una maggiore libertà gestionale agli operatori del settore. Ma a che prezzo per i giocatori patologici?
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