Dopo l’annuncio della demolizione, con tanto di fondi stanziati e procedura avviata, ora il nuovo sindaco ha deciso di bloccare tutto.
La motivazione? Il cavalcavia non è un’opera di proprietà del Comune e, di conseguenza, non si possono spendere soldi pubblici per la sua demolizione.
Il cavalcavia di Nettuno chiuso dal 2018
La vicenda del cavalcavia della stazione di Nettuno, chiuso dal 2018 e dichiarato a rischio crollo, sembrava ormai destinata a concludersi con l’abbattimento della struttura e la realizzazione di un percorso pedonale a raso.
La determinazione comunale dello scorso maggio 2024 aveva dato il via all’affidamento della progettazione e direzione dei lavori, con un finanziamento di 400.000 euro derivante dai proventi delle antenne di telefonia mobile.
Tuttavia, la nuova amministrazione ha ribaltato la situazione.
I motivi del No alla demolizione
Secondo il sindaco, l’amministrazione comunale non può farsi carico delle spese per un’opera che non le appartiene. Il cavalcavia, infatti, non risulta essere di competenza del Comune di Nettuno, il che rende impossibile giustificare l’impiego di fondi pubblici per la sua demolizione.
«La convenzione con le Ferrovie è ancora in atto, ma non è nostra intenzione procedere con questo intervento» ha detto il sindaco Nicola Burrini nel corso dell’ultimo consiglio comunale.
«Se l’area non è nostra ma delle Ferrovie, che titolo ho per eseguire questo intervento? Non spendo quattrocentomila euro su un’area non nostra che non diventerebbe nostra nemmeno dopo l’intervento. Non possiamo rischiare la Corte dei Conti. Tra l’altro il progetto prevede anche la realizzazione di 227 posti auto che saranno gestiti dalle Ferrovie».
Il progetto rimesso in discussione
A luglio ll Comune di Nettuno, FS – Ferrovie dello Stato Sistemi Urbani, Rete Ferroviaria Italiana e FS Park avevano sottoscritto un Protocollo di Intesa per la demolizione del cavalcaferrovia pedonale che collega via Ennio Visca e via Marche, la realizzazione di una pista ciclo-pedonale di collegamento tra le due parti di città, e una viabilità carrabile di collegamento tra i parcheggi.
L’obiettivo era di avviare un progetto di rigenerazione urbana nel contesto territoriale della stazione.
Prima sarebbe stato demolito il ‘vecchio’ e storico cavalcavia pedonale che collega via Ennio Visca e via Marche. A seguire era prevista la realizzazione di una pista ciclo-pedonale di collegamento tra le due parti di città e la strutturazione di una viabilità carrabile di collegamento tra nuovi parcheggi.
Ora tutto è di nuovo in discussione.
Leggi anche: Nettuno cambia volto, sarà demolito il cavalcavia e creata un’originale alternativa