Una folla commossa è intervenuta riempendo interamente la chiesa e tutto il sagrato antistante. Compagni e ‘avversari’ di partito, istituzioni, colleghe maestere, ex alunni e tanta altra gente hanno voluto dare l’ultimo saluto alla donna che più ha caratterizzato la vita politica apriliana degli ultimi 30 anni.
IL MIO RICORDO
di Stefano Carugno
Un sorriso. In qualunque luogo e qualsiasi situazione la incontrassi Iolanda De Quattro mi salutava con un sorriso, sincero. I suoi e i miei percorsi politici si sono spesso incrociati. Ho sempre dato del “tu” a tutti i politici apriliani, ma non a lei, nonostante fosse la persona con cui maggiormente condividessi le idee: non l’ho mai chiamata “Iolanda”, ma “Signora De Quattro”, le ho sempre dato del “Lei”, istintivamente, forse un modo per dimostrarle quel profondo rispetto che nutrivo per lei, innanzitutto come persona. La vedevamo tutti in città, camminare a piedi con la sua borsa e ogni volta che l’ho incontrata, mi sono fermato per offrirle un passaggio, lo accettava volentieri, con un sorriso, naturalmente: in realtà lei non ne aveva bisogno, ma io sì. Mi ha sempre fatto piacere parlare con lei, anche solo per un minuto. E anche in questi ultimi mesi, incontrandola, voleva sempre sapere di come stessi io, la mia famiglia, con quel sorriso sincero che si appannava solo un attimo, il tempo di aggiornarmi sulla sua malattia. Mi mancherà, sono certo, il sorriso della “Signora De Quattro”: mi mancherà tantissimo.