La Casa di Cura Sant’Anna di Pomezia punta a diventare un centro ospedaliero ancor più di punta.
La richiesta di ampliamento della struttura sanitaria è stata discussa nella Commissione consiliare urbanistica del Comune di Pomezia lo scorso 31 marzo, sebbene i dettagli dell’incontro restino coperti da riserbo.
Pomezia, la Casa di Cura Sant’Anna punta all’ampliamento edilizio
Ma l’oggetto dell’incontro parla chiaro: “Permesso di costruire in deroga, previsto dall’articolo 14 del D.P.R. 380/2001”.
Questa legge prevede che:
“Il permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici generali è rilasciato esclusivamente per edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico, previa deliberazione del Consiglio comunale”.
In sostanza, la Casa di Cura mira non solo all’ampliamento edilizio, ma anche a una crescita dell’offerta sanitaria, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per la zona sud di Roma.
La storia della Casa di Cura Sant’Anna di Pomezia
Attiva da oltre 40 anni nel settore dell’ospedalità privata, la Casa di Cura Sant’Anna è diventata definitivamente proprietà del gruppo GIOMI nel 2017.
Sin dagli anni ’80, la Regione Lazio ha riconosciuto il suo ruolo cruciale nelle emergenze territoriali, includendo il pronto soccorso tra i servizi convenzionati.
Nel 1993, l’istituto ha assunto la denominazione di Policlinico Città di Pomezia nell’ambito di un progetto di potenziamento.
Con l’accreditamento definitivo da parte della Regione nel 2013, la clinica ha consolidato il suo ruolo di presidio ospedaliero per oltre 115.000 cittadini di Pomezia e Ardea, senza contare i numerosi lavoratori pendolari e turisti stagionali.
La fine di una lunga battaglia legale tra Casa di Cura Sant’Anna di Pomezia, Asl e Regione
Negli ultimi anni, la struttura sanitaria è stata al centro di un acceso contenzioso con la Asl Roma 6 e la Regione Lazio.
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Il nodo della disputa, iniziata nel 2021, riguardava l’utilizzo di una risonanza magnetica non autorizzata e l’erogazione di prestazioni di urologia senza le necessarie autorizzazioni.
Dopo una lunga battaglia legale, il TAR del Lazio, il 19 febbraio 2025, ha dichiarato cessata la materia del contendere, sancendo la fine dello scontro.
La decisione è stata preceduta da un’accurata revisione della documentazione da parte della Regione Lazio, che ha confermato la regolarità della risonanza magnetica e delle prestazioni contestate.
Ora servirà il ‘Sì’ del Consiglio comunale
Superato il contenzioso, la clinica guarda ora al futuro con l’obiettivo di rafforzare il suo ruolo nel panorama sanitario regionale.
L’espansione edilizia permetterebbe alla struttura di ampliare i servizi offerti e di attrarre nuove professionalità mediche.
Ma certo, come appena spiegato, servirà l’ultimo e decisivo “Sì” del Consiglio comunale di Pomezia e la successiva validazione della Regione Lazio.
Il progetto si inserisce in un più ampio piano di potenziamento dell’assistenza sanitaria nel Lazio, rispondendo alle esigenze di una popolazione in continua crescita.
Il Comune di Pomezia e la Regione Lazio sono ora chiamati a valutare le implicazioni dell’ampliamento, mentre i cittadini attendono sviluppi che potrebbero migliorare significativamente l’accesso alle cure mediche nel territorio.
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