È quanto prevede una delibera del Commissario Straordinario del Comune di Aprilia, Paolo D’Attilio.
Da qualche anno ormai ad Aprilia i contenitori per la raccolta degli indumenti usati non si trovano più in strada, bensì soltanto all’interno dell’ecocentro di Via Portogallo.
Per evitare di andare all’ecocentro, o nell’impossibilità di andarvi, spesso i cittadini gettano gli indumenti usati o altri rifiuti tessili tra i rifiuti indifferenziati. Si tratta però di rifiuti che tramite corretto smaltimento potrebbero essere avviati al riciclo e non finire così in discarica.
Con la collocazione dei contenitori anche all’esterno dell’ecocentro, il Comune di Aprilia prevede di poter incrementare la quantità di rifiuti della tipologia EER 20.01.10 – EER 20.01.11 (ovvero indumenti usati e prodotti tessili) da inviare a valorizzazione anziché in discarica.
Il servizio di raccolta degli indumenti usati ad Aprilia
La Progetto Ambiente con provvedimento n. 104 del 03 giugno 2024, ha affidato in concessione il servizio di ritiro, trasporto e avvio al recupero degli indumenti usati all’operatore economico “La Fenice Società Cooperativa Sociale” con sede legale in Zagarolo (Roma).
La cooperativa ha in affidamento la raccolta degli indumenti usati tramite i contenitori stradali anche a Fiumicino, Guidonia, Tivoli, Ciampino, Formia, Sora, Rocca Canterano.
Il servizio affidato prevede la possibilità, per il concessionario, di collocare i contenitori per il conferimento di tali rifiuti anche al di fuori del Centro di raccolta comunale.
Progetto Ambiente ha dunque richiesto l’autorizzazione per il collocamento di nuovi contenitori al di fuori del Centro di raccolta comunale.
Tenuto conto del parere positivo della Polizia Locale e ritenendo la proposta intesa al soddisfacimento dell’interesse pubblico generale, il commissario ha deciso di accoglierla favorevolmente.
La deliberazione commissariale del 2 aprile approva dunque il collocamento dei contenitori per il conferimento degli indumenti usati anche al di fuori del Centro di raccolta comunale.
In quali punti di Aprilia si troveranno i contenitori per la raccolta degli indumenti usati?
La delibera dà mandato alla Soc. “Progetto Ambiente S.p.A.” di comunicare alla cittadinanza il posizionamento dei nuovi contenitori per la raccolta degli indumenti usati.
Si attendono ulteriori comunicazioni o la pubblicazione di una mappa sul sito della Progetto Ambiente, come già avviene per gli altri contenitori speciali (farmaci scaduti, pile esaurite, rifiuti tossici o infiammabili).
Cosa si può conferire nei contenitori per la raccolta degli indumenti usati
Cosa si può mettere nei contenitori destinati alla raccolta degli indumenti usati?
Sì:
Abiti, maglieria, biancheria, coperte, tende, lenzuola, scarpe, cinture, borse, cappelli ed altri accessori di abbigliamento in buono stato ed in sacchi ben chiusi, preferibilmente trasparenti.
No:
Tappeti, materassi, tessuti sporchi o unti, reti, rifiuti indifferenziati ed altri scarti.
Perché è importante gettare gli indumenti usati negli appositi contenitori
Il riciclo dei vestiti è di fondamentale importanza per ridurre il nostro impatto ambientale. È per questo che in Italia dal 2022 è obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti tessili.
Secondo dati della Comunità Europea, ogni anno in Europa si gettano 5.8 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, pari a 11 chili a persona. E purtroppo la maggior parte di questi rifiuti finisce in discarica perché i rifiuti tessili vengono gettati nell’indifferenziato.
In Italia dal 1 gennaio 2022, come previsto dal Decreto Legislativo 116/2020, è stato introdotto l’obbligo ai comuni di raccogliere tutte le tipologie di rifiuti tessili.
La raccolta degli indumenti usati che avviene attraverso i contenitori dedicati è dunque una raccolta differenziata vera e propria finalizzata al recupero, riuso e riciclo degli indumenti.
Secondo le stime dell’Unione Europea, se si applicasse un efficiente sistema di raccolta differenziata e riciclo, solo una minima porzione di tutti gli indumenti finirebbe effettivamente in discarica. E questo rappresenterebbe un enorme vantaggio dal punto di vista ambientale.
Gli indumenti usati sono rifiuti veri e propri
Gli indumenti usati sono classificati come “rifiuto”. Hanno infatti un loro specifico codice al pari di altri rifiuti (EER 20.01.10 – EER 20.01.11) e come tali vanno trattati.
La loro raccolta dunque deve seguire delle specifiche direttive disposte dalla legge (D.Lgs 152/2006). Tra gli obblighi previsti ci sono ad esempio l’iscrizione presso l’albo dei gestori ambientali, l’iscrizione presso le prefetture di competenza (white list) contro le infiltrazioni mafiose, automezzi debitamente autorizzati e personale formato.
Nell’immaginario comune, la raccolta di indumenti in strada o presso le piazzole ecologiche corrisponde alla donazione per beneficenza. In realtà solo una porzione degli indumenti va in beneficenza, dopo le operazioni di smistamento post-raccolta. Il resto viene avviato al riciclo.
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